Oltre ad essere amministratrice della Tenuta, Laura Calissoni sta portando avanti con successo l’attività imprenditoriale del marito, scomparso nel 2005, e sotto la sua guida la Carvico ha consolidato la presenza internazionale con l’apertura di altre sedi commerciali in Cina e Usa e di uno stabilimento produttivo in Vietnam per i mercati del sud-est asiatico. Il titolo di Cavaliere del Lavoro è un riconoscimento per i risultati raggiunti nell’attività di impresa, nella creazione di sviluppo e di posti di lavoro (829 dipendenti, di cui 590 in Italia), ma soprattutto per l’impegno ad una responsabilità etica e sociale diretta al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese.
Agonista di sci di fondo, runner, ciclista e nuotatrice l’imprenditrice è tester e testimonial in prima persona dei prodotti innovativi sviluppati dall’azienda. Sempre Laura è organizzatrice ogni anno a ottobre del memorial Franco Calissoni, manifestazione podistica in onore del fondatore della Tenuta.
Suo malgrado, Laura Calissoni fu protagonista di un episodio di cronaca avvenuto ad Aprilia nel 1983, quando tre banditi rapirono la madre Anna Bulgari e il fratello Giorgio, chiedendo 3 miliardi di lire di riscatto. Laura, allora avvocato a New York, seguì in prima persona le trattative per la liberazione dei familiari. Fu sempre lei a ricevere la busta con dentro l’orecchio del fratello mozzato. La liberazione avvenne la notte di Natale del 1983, 35 giorni dopo il rapimento. In totale otto banditi furono arrestati e condannati a 140 anni di carcere.
La signora Anna Bulgari oggi ha 90 anni; Franco Calissoni è deceduto nel 2001. Suo fratello Giorgio fa il notaio a Roma, l’orecchio gli fu ricostruito negli Stati Uniti con cinque interventi.