Non si sa ancora chi ci sia dietro l’assurdo gioco dei suicidi, sfuggono le modalità esatte con cui vengono coinvolti in tale mostruosità ragazzini di età compresa tra i 9 e i 17 anni, e non è ancora stata fatta luce su quanti effettivamente siano caduti nella rete della cosiddetta “Balena Blu” e quanti invece in quelle tese da emulatori, o quanti siano semplicemente suggestionati dall’idea di giocare con la vita, magari lasciandosi andare all’autolesionismo tristemente diffuso tra i giovani. L’unica certezza è quella che anche in provincia di Latina minorenni e famiglie sono ossessionati da “Blue Whale”, soprattutto dopo il servizio su tale fenomeno realizzato dalle “Iene” è andato in onda il 14 maggio scorso, e che vi sono due casi su cui già sta indagando la sezione locale della polizia postale e altri due sospetti ugualmente al vaglio della Procura della Repubblica di Latina. E proprio la magistratura sulla vicenda ha aperto un’inchiesta. Con un duplice obiettivo: scoprire cosa si cela dietro alla “Balena” ed evitare che qualcuno giocando finisca per scottarsi.
Dopo i primi allarmi lanciati da associazioni a tutela dei minori ed educatori e dopo i primi articoli di stampa, il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha aperto un’inchiesta su “Blue Whale”. E subito al magistrato sono arrivati i primi rapporti dalla Postale, concentratasi sul caso di due ragazzine, di 10 e 15 anni, una di Norma e una di Latina, che sarebbero state attirate nel cosiddetto gioco dei suicidi.
Quello della “Balena” è un gioco macabro, ideato in Russia da menti malate, che solo recentemente si è diffuso. Prima in America Latina e poi in Europa, dalla Spagna alla Francia, per poi approdare in Italia e, appunto dopo il servizio delle “Iene”, diventare un caso. Con il sospetto che proprio a causa di “Blue Whale” un 15enne, a Livorno, si sia tolto la vita, buttandosi da un palazzo. Ma in cosa consiste il gioco? Sembra tramite i social network, i minorenni vengono agganciati da misteriosi tutor, che inviano loro le regole. Cinquanta. Una per ogni giorno. Si va dagli atti di autolesionismo alle mutilazioni volontarie, dalla visione di film dell’orrore alle arrampicate, fino al gesto estremo, al suicidio, da compiere lanciandosi dal palazzo più alto della città, mentre un altro minorenne filma l’orrore. Un arresto compiuto i Russia e mille sospetti su chi siano i “tutor” e su come vengano ingaggiati. Ma mille dubbi anche su quanti ragazzini effettivamente cadano nella trappola di “Blue Whale” e quanti invece non si lascino solo suggestionare o si trovino prede di emulatori.
Il sostituto procuratore Capasso sta cercando delle risposte. Sta approfondendo i casi delle due ragazzine su cui sta compiendo indagini la polizia postale, a cui sono stati sequestrati anche gli smartphone, quelli su cui avrebbero ricevuto tramite una App le regole del gioco, e sta vagliando altri due casi che si sarebbero verificati a Latina Scalo. Accertamenti importanti. Soprattutto quello sui due cellulari, che con una perizia dovrebbero fornire le prime risposte sui “tutor” o comunque sui messaggeri di morte. Senza dimenticare poi che in questi giorni due giovani sono stati anche visti a Sabaudia mentre si arrampicavano prima su un palazzo e poi su una struttura sportiva, mentre un terzo minore filmava la scena. Legati anche loro alla “Balena”? Difficile dirlo. Diversi cittadini si sono allarmati, ma quando i carabinieri sono arrivati sul posto i minori già erano fuggiti. E in Procura non stanno lasciando nulla al caso.
Dopo i primi allarmi lanciati da associazioni a tutela dei minori ed educatori e dopo i primi articoli di stampa, il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha aperto un’inchiesta su “Blue Whale”. E subito al magistrato sono arrivati i primi rapporti dalla Postale, concentratasi sul caso di due ragazzine, di 10 e 15 anni, una di Norma e una di Latina, che sarebbero state attirate nel cosiddetto gioco dei suicidi.
Quello della “Balena” è un gioco macabro, ideato in Russia da menti malate, che solo recentemente si è diffuso. Prima in America Latina e poi in Europa, dalla Spagna alla Francia, per poi approdare in Italia e, appunto dopo il servizio delle “Iene”, diventare un caso. Con il sospetto che proprio a causa di “Blue Whale” un 15enne, a Livorno, si sia tolto la vita, buttandosi da un palazzo. Ma in cosa consiste il gioco? Sembra tramite i social network, i minorenni vengono agganciati da misteriosi tutor, che inviano loro le regole. Cinquanta. Una per ogni giorno. Si va dagli atti di autolesionismo alle mutilazioni volontarie, dalla visione di film dell’orrore alle arrampicate, fino al gesto estremo, al suicidio, da compiere lanciandosi dal palazzo più alto della città, mentre un altro minorenne filma l’orrore. Un arresto compiuto i Russia e mille sospetti su chi siano i “tutor” e su come vengano ingaggiati. Ma mille dubbi anche su quanti ragazzini effettivamente cadano nella trappola di “Blue Whale” e quanti invece non si lascino solo suggestionare o si trovino prede di emulatori.
Il sostituto procuratore Capasso sta cercando delle risposte. Sta approfondendo i casi delle due ragazzine su cui sta compiendo indagini la polizia postale, a cui sono stati sequestrati anche gli smartphone, quelli su cui avrebbero ricevuto tramite una App le regole del gioco, e sta vagliando altri due casi che si sarebbero verificati a Latina Scalo. Accertamenti importanti. Soprattutto quello sui due cellulari, che con una perizia dovrebbero fornire le prime risposte sui “tutor” o comunque sui messaggeri di morte. Senza dimenticare poi che in questi giorni due giovani sono stati anche visti a Sabaudia mentre si arrampicavano prima su un palazzo e poi su una struttura sportiva, mentre un terzo minore filmava la scena. Legati anche loro alla “Balena”? Difficile dirlo. Diversi cittadini si sono allarmati, ma quando i carabinieri sono arrivati sul posto i minori già erano fuggiti. E in Procura non stanno lasciando nulla al caso.
Clemente Pistilli
Indagini su 2 ragazze e altri 4 casi sospetti in provincia
In provincia di Latina per ora le indagini sono su due ragazze, di 10 e 15 anni, una di Norma e una di Latina. Ci sono altri due casi sospetti che si sarebbero verificati a Latina Scalo e sarebbero stati avvistati due giovani arrampicarsi su un palazzo a Sabaudia.
In provincia di Latina per ora le indagini sono su due ragazze, di 10 e 15 anni, una di Norma e una di Latina. Ci sono altri due casi sospetti che si sarebbero verificati a Latina Scalo e sarebbero stati avvistati due giovani arrampicarsi su un palazzo a Sabaudia.
25/05/2017