L’arrestato, sposato con una cittadina italiana dalla quale ha avuto una figlia, da qualche tempo si era reso responsabile di maltrattamenti in famiglia che avevano portato la moglie a chiedere la separazione. Da quel momento l’uomo ha peggiorato la propria condotta rendendosi responsabile di atti persecutori ed altri gravi reati nei confronti della donna e pertanto gli era stata inflitta la misura del divieto di avvicinamento alla ex moglie.
Nonostante tutto, la donna è stata costretta a subire numerosi messaggi offensivi rivoltile dall’ex marito sia pubblicamente che attraverso telefonate, pedinamenti e appostamenti sia presso l’abitazione che nel luogo di lavoro, controllandola e vessandola “con il chiaro intento di limitarne la libertà di movimento e di relazione”.
In alcune delle “incursioni” dello “stalker”, avvenute all’interno del locale pubblico dove la donna è riuscita a trovare un impiego, dopo averla umiliata ed insultata accusandola di essere una poco di buono ed una mamma sconsiderata, solo perché costretta dalle necessità economiche a lavorare anche in orari serali, le ha sottratto il telefono cellulare. Ora non farà più male a nessuno. Ma per quanto?