Il libro, affermano gli autori, ha l’ambizione di raccontare il territorio pontino e il mondo circostante, con «occhi nuovi», come dice Proust. Occhi che vanno alla ricerca di quei «fili» che uniscono il tempo e lo spazio e che la storia attorno a noi, da millenni, il più delle volte inascoltata, continua a rappresentarci. Alla ricerca di quella identità ed unicità che questo nostro territorio troppe volte ha visto negata. Il romanzo di Scarsella e D’Arcangeli prende le mosse dal sito archeologico di Satricum dove Peter von Goethe, lontano discendente immaginario del grande scrittore tedesco, insieme alla sua collega olandese Clem, entrambi docenti universitari di storia antica, iniziano il loro viaggio lungo i sentieri dell’Agro Pontino, seguendo illustri e antiche orme, dove il filo conduttore è il vino, secolare eccellenza, linfa vitale di queste terre che lo producevano già duemila anni orsono e, ancora oggi, elemento importante della nostra identità. Il vino come sublimazione del rapporto dell’essere umano con il territorio e il paesaggio, sia dal punto di vista dell’appartenenza e del radicamento che della sua trasformazione, della mobilità degli uomini e delle idee. Al termine della presentazione, che vedrà la partecipazione anche delle associazioni Latina in cucina e Gradazione 13, una degustazione di vini del territorio offerti dall’associazione Strada del vino dell’olio e dei sapori dell’Agro pontino.