Dalla fotografia scattata nel primo rapporto sulla Città metropolitana, presentato in Campidoglio, emerge che nel Lazio sono ben 372 i Comuni con aree ad alta criticità idrogeologica per un totale di circa 805 chilometri quadrati a rischio frane (corrispondenti al 4,7% della superficie totale). Roma si piazza al settimo posto nella classifica nazionale del pericolo idrogeologico (2,7%) alle spalle di Genova, Napoli, Firenze, Bologna, Torino e Reggio Calabria (Dati Ispra 2015).
AREA METROPOLITANA
Nello studio si evidenzia come il territorio metropolitano della capitale sia stato caratterizzato negli ultimi decenni da una rapida espansione urbana. Una crescita che “non è sempre stata seguita da adeguamenti delle strutture e infrastrutture abitative e del reticolo idrografico”. Non solo. Un altro problema causato dall’urbanizzazione è stata la scelta di “edificare intensamente anche in aree di naturale pertinenza fluviale o, comunque, soggette a rischio di inondazioni”. Insomma, si è costruito troppo e spesso dove non si poteva.
CASTELLI ROMANI
Tra gli unici cinque Comuni del territorio metropolitano che non presentano importanti dissesti idrogeologici ce sono due della zona dei Castelli romani: Ciampino e Monte Porzio Catone (oltre a Nettuno, Sambuci e San Cesareo).
Nel complesso la situazione è abbastanza “positiva” con valori sia in termini relativi sia assoluti al di sotto della media, tranne qualche eccezione. Dai dati forniti nel rapporto si evidenzia come il Comune di Nemi sia quello dei Castelli che, in percentuale, ha la maggiore superficie a rischio idrogeologico (9,7% per un totale di 0,7 chilometri quadrati). Anche per questo nell’ultimo anno sono stati effettuati importanti interventi di messa in sicurezza. Valori significativi per Rocca di Papa (5,3% del territorio pari a 2,3 chilometri quadrati) e Lariano (5,1%), comunque ben lontani dai Comuni in vetta a questa classifica con oltre il 20% del territorio a rischio idrogeologico.
Se confrontata con gli altri Comuni metropolitani, relativamente buona la situazione registrata a Frascati (0,2%), Monte Compatri (0,5%), Genzano (0,7%), Ariccia (1,7%), Castel Gandolfo (2,1%), Grottaferrata (2,1) e Albano (2,3%), anche se percentuali basse possono comunque nascondere grandi pericoli.