Sembrava in dirittura d’arrivo il progetto per la demolizione dei cosiddetti “palazzacci” in via Rieti a Nuova Florida, presentato dalla società che ne è proprietaria, quando il 15 marzo i consiglieri comunali e il sindaco hanno deciso di presentare le proprie dimissioni. La situazione presenta ancora oggi un notevole disagio dal punto visto paesaggistico, per non parlare di quello strettamente pratico: pannelli di alluminio a celare agli occhi di tutti l’erba alta contenente la notevole quantità di rifiuti presenti nella struttura. Che il luogo sia frequentato, più o meno “loscamente”, lo testimoniano i graffiti e le incisioni sui muri alla base delle costruzioni. Inoltre gli edifici non si limitano a essere visibili solo nella zona confinante, ma hanno un raggio che si estende a circa 300 metri di distanza, il che sta a significare la loro visibilità anche da parte dei cittadini non residenti nella zona adiacente. Questi scheletri mai terminati sono ormai in piedi da più di 20 anni, ma la società responsabile ha presentato all’ex Giunta comunale una soluzione che avrebbe richiesto una variante al piano regolatore: le strutture sarebbero potute diventare il primo centro commerciale presente nella zona ardeatina, affiancato da alcune nuove abitazioni. Il tutto a costo zero per il Comune. In cambio la società avrebbe assicurato la costruzione di una nuova scuola nella zona di Sant’Antonio, dove si sarebbero potute spostare le classi della Manzù. Di conseguenza si prevedeva di trasferire nei locali liberati nel plesso scolastico della rocca di Ardea gli uffici comunali ad oggi in affitto. Il progetto avrebbe significato per il territorio ardeatino una svolta sostanziale da molti punti di vista, cominciando da quello ambientale per finire in quello pratico. La Giunta, in collaborazione con la società protagonista, avrebbe dato finalmente un taglio netto al radicato problema dei “palazzacci”. Bisognerà attendere le prossime elezioni per avere una nuova amministrazione comunale, nella speranza che prenda in mano questo piano lasciato in sospeso. Per quanto ancora il caso “palazzacci” rimarrà irrisolto?
Alessio Emanuele
05/04/2017