Non sono bastate le telecamere di Striscia la Notizia, un’informativa di più di cento pagine prodotta dagli agenti del nucleo sicurezza urbana della Polizia Locale e una conferenza stampa in cui il sindaco Damiano Coletta aveva promesso, nel novembre 2016, che il ripristino della legalità fosse vicino. Al Colosseo di via Bruxelles la situazione è rimasta cristallizzata a quella del luglio 2015. Più di venti famiglie vivono ancora negli uffici abbandonati e occupati abusivamente del complesso ex Inpdap e ora parzialmente di proprietà dell’Inps.
LAVORI E ALLACCI FAI-DA-TE NEGLI UFFICI OCCUPATI
Uffici nei quali, in molti casi, sono stati eseguiti pesanti lavori di ristrutturazione, sono stati realizzati allacci abusivi a rete idrica ed elettrica e soprattutto ci si riscalda con bombole a gpl allacciate a cucine e impianti di riscaldamento con metodi “fai da te”. Una situazione complessa quella al Colosseo, dove a famiglie in evidente stato di bisogno si sono sovrapposti personaggi noti agli archivi delle forze dell’ordine con danneggiamenti e rinvenimenti di mezzi rubati che sono aumentati, in zona, proprio negli ultimi due anni.
VALORE CADUTO, RABBIA SALITA
Una situazione di disagio che un gruppo di residenti regolari, che ha comprato gli appartamenti messi in vendita dall’ente proprietario, ha denunciato più e più volte alle autorità e alla politica. Ma non sono solo gli appartamenti e gli uffici occupati a gettare nel degrado l’area attorno al palazzone di via Bruxelles. Certo questi hanno fatto cadere a picco il valore degli immobili e fatto salire alle stelle la rabbia dei residenti regolari che in alcuni casi, mentre ancora non hanno estinto il mutuo, si ritrovano a convivere con vicini che invece possono permettersi auto nuove e vestiti di marca non dovendo sopportare né il peso di un mutuo né tantomeno quello di un affitto.
LOCALI RICETTACOLO DI RIFIUTI O PIAZZA DI SPACCIO
Come accennato c’è altro a rendere il Colosseo inospitale. Nonostante quasi tutti i locali e gli appartamenti rimasti sfitti siano stati occupati, sono ancora numerosi i locali, soprattutto a piano terra, rimasti abbandonati e diventati un ricettacolo di rifiuti o un ricovero per disperati salvo trasformarsi, saltuariamente, in piazze di spaccio e consumo di droga.
I RESIDENTI SCRIVONO ALLA CORTE DEI CONTI
Ed è su questa condizione di degrado che puntano ora il dito i residenti costituitisi in comitato. “Quegli appartamenti – hanno scritto in un esposto inviato a Sindaco, responsabile regionale unità immobiliari dell’Inps, al Prefetto, al Questore e alla Corte dei Conti – dovrebbero essere messi a profitto perché beni pubblici che devono soddisfare la carenza abitativa di Latina mentre le occupazioni abusive non fanno altro che favorire i più furbi”. E ancora: “Chiediamo che si faccia luce su tutta la situazione locativa dei beni di proprietà ex Inpdap – continuano i residenti nell’esposto – e si verifichino gli atti posti in essere dall’ente medesimo anche per gli appartamenti apparentemente sfitti e occupati da anni senza titolo”.