Le religiose hanno illustrato al Vescovo l’articolata attività didattica adottata nei loro istituti, la quale ovviamente risponde alle norme e indicazioni nazionali previste dalla legislazione scolastica. Infatti, queste scuole sono parte del sistema nazionale di istruzione e pertanto svolgono un servizio pubblico.
Dalla discussione è emersa la piena volontà di continuare ad operare in questo ambito nell’esclusivo interesse delle comunità locali, collaborando quindi con i genitori nella crescita e nell’educazione dei loro figli, secondo gli standard didattico-pedagogici seguiti nel mondo scolastico nazionale, realizzando in questo modo il principio di corresponsabilità tra scuola e famiglie.
Circa la situazione della scuola di Borgo Carso, “di cui il Comune ha ritenuto di non accettare l’alternativa di una nuova congregazione religiosa a gestire la scuola”, si legge in una nota dell’Ufficio per le Relazioni sociali della Diocesi di Latina, è stata recapitata al Sindaco un’ulteriore proposta. Il vescovo Crociata, a nome della parrocchia di Borgo Carso, ha richiesto l’uso degli attuali locali presso cui si trova la scuola SS. Innocenti “al fine di permettere alla parrocchia stessa l’attivazione della scuola paritaria parrocchiale”. “Un modo – conclude la nota – per consentire alla comunità di Borgo Carso di continuare ad usufruire di un servizio ormai storico e voluto dalla stessa cittadinanza”.
“Chiedo di conoscere come il Comune intenda rispondere alla richiesta del vescovo di Latina, di concedere i locali adibiti a scuola comunale di Borgo Carso alla parrocchia per istituire una scuola paritaria gestita dalle suore”, scrive in una nota Nicola Calandrini, Capogruppo di Fratelli d’Italia-An, che si domanda “se non sia in atto una scelta strategica del Comune di dismettere il patrimonio di scuole paritarie che gestisce attraverso congregazioni religiose per trasferirle alla competenza dello Stato, una scelta mai discussa in Consiglio Comunale”.