Scaduti i cinque anni la cooperativa avrebbe chiesto di poter continuare il lavoro, grazie anche all’apporto gratuito portato dai ragazzi di Noi ci siamo, ma non avrebbe ricevuto risposta. «Abbiamo sudato tanto per creare un centro sociale per il quartiere – spiegano i ragazzi di “Noi ci siamo” -. Adesso il Parco tornerà ad essere abbandonato a se stesso, incolto e non più controllato. Mi dispiace per tutti i ragazzi del quartiere che hanno trovato qui una nuova casa, mi dispiace di tutte le associazioni sociali a cui è stato offerto un posto gratuitamente dove riunirsi, mi dispiace di tutti i bambini che tutti i giorni frequentano lo stesso con sicurezza. Un cavillo burocratico che fa spegnere i riflettori».
Secondo quanto si apprende, la stessa associazione di Protezione Civile avrebbe richiesto di poter gestire temporaneamente in prima persona il parco, in attesa del nuovo bando, dopo aver speso ingenti somme di denaro tra pista da ballo, corrente, sala ricreativa. Non tutto è perduto, dunque: sono ora in attesa di una risposta da parte del Comune che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Fino ad allora i cancelli del parco resteranno chiusi. Non è escluso che, nel frattempo, verranno raccolte firme per presentare in Comune una petizione popolare per la riapertura.