Il rinvio a giudizio del “camice bianco” è giunto dopo una lunga indagine, che aveva coinvolto ben dodici medici e che aveva portato il gip a disporre anche una perizia nelle forme dell’incidente probatorio, essendo arrivati i consulenti del pm e della difesa a conclusioni opposte. La tragedia della giovane mamma aveva spinto lo stesso ministro della salute, Beatrice Lorenzin, a inviare gli ispettori e i carabinieri del Nas ad Aprilia, dove raccolsero numerosi documenti e testimonianze. Nel corso del parto non sembravano essere emersi problemi particolari. Il primario cercò di difendere la struttura, scrivendo sui social network: “Dopo attenta valutazione della esatta dinamica degli eventi è da escludere alcuna responsabilità in capo alla struttura sanitaria. Attualmente gli atti sono a disposizione della autorità giudiziaria a cui ci rimettiamo per una attenta valutazione di eventuali responsabilità”. Per gli stessi periti nominati dal gip Mara Mattioli, il prof Costantino Ciallella, dell’università La Sapienza di Roma, e il chirurgo Achille Morici, però, la morte della donna era stata causata da errori compiuti dai sanitari. Per loro la causa della morte andava identificata in “una anemia acuta post emorragica da sanguinamento massivo post intervento di taglio cesareo, determinato dalla rottura dell’arteria uterina di destra, in soggetto operato di miomecromia (l’asportazione di un fibroma ndr) in corso di taglio cesareo e sottoposto, nel post operatorio, ad ulteriore intervento di isterectomia subtotale (asportazione di parte dell’utero ndr) e annessectomia (asportazione delle ovaie ndr). Si trattava di soggetto obeso, ma sostanzialmente esente da altre patologie congenite o acquisite che possano aver contribuito nel determinare il decesso”. “Nel corso del taglio cesareo e del contestuale intervento di miomectomia – avevano aggiunto – si individuano comportamenti del personale sanitario censurabili sul piano della correttezza e della tempestività. In assenza di assenza di tali comportamenti il decesso non si sarebbe verificato”. Alla fine a giudizio è finito il dott. E.P. e per lui la prima udienza è stata fissata per il prossimo 16 giugno, davanti al giudice del Tribunale di Latina, Laura Morselli. I familiari della vittima, intanto, assistiti dall’avvocato Filippo Iacoacci, si sono costituiti parte civile.
La morte il 27 dicembre 2013 in Clinica
Morì dopo il parto cesareo ad Aprilia, rinviato a giudizio un medico
Accusato di omicidio colposo per la morte di Simona Torosani, deceduta nella clinica “Città di Aprilia” dopo un parto cesareo, un medico romano, E. P., è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone. La donna, una 37enne originaria di Aprilia, ma residente a Nettuno, diede alla luce il suo secondo figlio e poi, a causa di una forte emorragia, il 27 dicembre 2013, spirò.
12/01/2017
Informazione pubblicitaria
Imprenditore, le decisioni da prendere non ti fanno dormire? La soluzione c'è
In 5 minuti scopri un altro mondo
Primo piano
Ospite su Rai 1 a Porta a porta
Il Ministro Salvini ri-annuncia in tv l’autostrada Roma-Latina ma cambia versione sul pedaggio
Anche ambulatori pediatrici
Un medico gratuito nei giorni prefestivi e festivi? (Anche 25 aprile e 1° maggio). Ecco dove
Informazione pubblicitaria
Ristorante Il Funghetto a Latina, una storia lunga 50 anni
La qualità innanzitutto
Rilasciato ai confini con la Campania
Autotrasportatore rapinato e sequestrato ad Aprilia
Accordo economico raggiunto con i familiari dello 'scomparso'
Non si trova più una salma al cimitero di Aprilia, il Comune costretto a pagare
Compromessa la catena del freddo
Aprilia, sequestrata e distrutta merce destinata a supermercati della provincia di Latina
Il Tribunale del malato di Aprilia chiede aiuto
Aprilia, emergenza medici di famiglia: altro pensionamento. In migliaia senza medico
Tornano i controlli sulla Pontina e sulle autostrade
Autovelox nel Lazio, postazioni mobili dal 22 al 28 aprile
All'incrocio con via della Stazione ad Aprilia
Via Nettunense, quelle lunghe code causate da un semaforo poco 'intelligente'. Ma la soluzione c'è
Informazione pubblicitaria
Ristorante Il Funghetto a Latina, una storia lunga 50 anni
La qualità innanzitutto
Le indagini
Latina, falso fisioterapista violentava le pazienti (anche minorenni) durante i trattamenti: arrestato
Approvata la mozione del consigliere Zuccalà
La Regione Lazio avvia la mappatura delle discariche abusive in vista della successiva bonifica
Il rapporto "Avviso pubblico"
Intimidazioni ai politici: provincia di Latina record nel Lazio
Medium Srl -
Linea editoriale -
Codice etico -
Reclami -
Contatti -
Privacy policy -
Cookie policy -
Preferenze Cookie
© Tutti i diritti riservati - Medium Srl - P.Iva 01993040599