«La decisione di ricorrere alla raccolta fondi – spiegano – è stata presa per configurare ancora di più La Banda della Migliara come un progetto che nasce dal basso. Durante la prima stagione, parecchi privati e diverse società hanno manifestato l’interesse a partecipare al finanziamento della serie. Quello del crowdfunding crediamo sia il modo più trasparente per dare una possibilità a tutti, anche con poco, di sostenere un prodotto con un duplice scopo: ridicolizzare l’estetica criminale di film e serie tv e promuovere il nostro territorio. Proprio in questa ottica, la seconda stagione sarà molto più radicata nel territorio provinciale e sarà dato spazio, oltre alla vicenda narrativa della Banda, anche ad una nuova lettura della zona».