Il giovane, dopo essersi guadagnato la fiducia della vittima, l’ha ospitata presso la propria abitazione, per poi di fatto segregarla e, in una sorta di progressione criminosa, aggredirla fisicamente e abusarne sessualmente. Continue violenze sessuali, percosse, mozziconi di sigaretta spenti sulla pelle, morsi e droga. Sì perché l’orco la costringeva a fumare cannabis come rivelato da Il Mattino che ha pubblicato parte degli atti di indagine. Poi un giorno il suo aguzzino ha dimenticato di chiudere la porta con il lucchetto e lei è fuggita prendendo un treno.
Il caso della scomparsa della giovane apriliana era stata denunciata anche a «Chi l’ha visto?» dalla madre. A metà settembre la ragazzina fu ritrovata in una stazione ferroviaria del sud pontino e riaccompagnata a casa. Poi il racconto dell’incubo e la denuncia della madre ai Carabinieri. La struttura utilizzata come alloggio di fortuna “ospitava” diverse famiglie e pare che una persona si prestasse addirittura a fare da carceriere. La ragazzina avrebbe poi raccontato anche di un parente del 23enne che avrebbe assistito alle violenze ripetute.
La giovane apriliana non sarebbe stata l’unica vittima: a maggio una 15enne era stata costretta a vivere segregata in casa di Cioffi, da cui aspettava un figlio. Stessa sorte toccava alla madre di Cioffi, umiliata e vittima di violenza da parte del 23enne.