Corsa contro il tempo per salvare l’Ipogeo della Chiesa di Santa Marina di Ardea, i cui affreschi sono stati aggrediti da un batterio che ne sta minando la bellezza e rischia, tra qualche mese, di far sparire completamente le tracce del glorioso passato rutulo.
La chiesa da Aprile è entrata a far parte dell’Art Bonus, l’iniziativa del governo per favorire, attraverso significativi vantaggi fiscali, l’intervento di mecenati per il restauro dei beni culturali del Paese. Iniziativa, ad Ardea, resa possibile grazie all’intesa tra il Comune di Ardea e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Per il restauro e la valorizzazione degli stucchi romani e degli affreschi medievali è previsto un costo di 300mila euro. Finora, purtroppo, non è pervenuta neanche una donazione.
L’ambiente, cui si accede dietro l’altare della chiesa di Santa Marina, è una tomba a camera di epoca romana con pianta rettangolare e tre arcosoli, decorata con stucchi ancora visibili nella volta a botte. Nel Medioevo, presumibilmente nel XII secolo, gran parte della decorazione a stucco è stata occultata con pitture di soggetto religioso, testimonianze fino a oggi poco note sebbene siano di notevole livello qualitativo e di straordinario interesse nel contesto dell’arte medievale del territorio laziale. La scelta del Comune e della Soprintendenza è quella di intervenire prioritariamente in questo luogo per fermare il processo di degrado che rischia di compromettere l’esistenza stessa del bene. L’Ipogeo è inserito all’interno della chiesa del cimitero storico della città e dunque facilmente fruibile dal pubblico, manca però allo stato attuale un impianto di illuminazione la cui realizzazione, compresa nel progetto di intervento, favorirà la piena valorizzazione delle testimonianze artistiche recuperate. «Per ora siamo riusciti a far aprire le finestre – spiega il Vice Sindaco Lucia Estero – e questo pare stia rallentando il processo di degrado grazie ad una migliore circolazione dell’aria. C’è anche un progetto per la messa in sicurezza del campanile, da dove sono caduti alcuni calcinacci».
La chiesa da Aprile è entrata a far parte dell’Art Bonus, l’iniziativa del governo per favorire, attraverso significativi vantaggi fiscali, l’intervento di mecenati per il restauro dei beni culturali del Paese. Iniziativa, ad Ardea, resa possibile grazie all’intesa tra il Comune di Ardea e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Per il restauro e la valorizzazione degli stucchi romani e degli affreschi medievali è previsto un costo di 300mila euro. Finora, purtroppo, non è pervenuta neanche una donazione.
L’ambiente, cui si accede dietro l’altare della chiesa di Santa Marina, è una tomba a camera di epoca romana con pianta rettangolare e tre arcosoli, decorata con stucchi ancora visibili nella volta a botte. Nel Medioevo, presumibilmente nel XII secolo, gran parte della decorazione a stucco è stata occultata con pitture di soggetto religioso, testimonianze fino a oggi poco note sebbene siano di notevole livello qualitativo e di straordinario interesse nel contesto dell’arte medievale del territorio laziale. La scelta del Comune e della Soprintendenza è quella di intervenire prioritariamente in questo luogo per fermare il processo di degrado che rischia di compromettere l’esistenza stessa del bene. L’Ipogeo è inserito all’interno della chiesa del cimitero storico della città e dunque facilmente fruibile dal pubblico, manca però allo stato attuale un impianto di illuminazione la cui realizzazione, compresa nel progetto di intervento, favorirà la piena valorizzazione delle testimonianze artistiche recuperate. «Per ora siamo riusciti a far aprire le finestre – spiega il Vice Sindaco Lucia Estero – e questo pare stia rallentando il processo di degrado grazie ad una migliore circolazione dell’aria. C’è anche un progetto per la messa in sicurezza del campanile, da dove sono caduti alcuni calcinacci».
28/12/2016