“Preso atto dello stato di agitazione proclamato dalla RSU e del sacrosanto diritto di sciopero – scrive infatti Fucci – sono convinto che debbano tuttavia essere considerati onestamente alcune importanti decisioni, non scontate né obbligate, volte unicamente alla valorizzazione delle risorse umane di questo Comune: l’avvio di seri progetti di formazione per la specializzazione e la crescita professionale, l’attenzione al miglioramento dei luoghi di lavoro, la valorizzazione della professionalità con l’istituto della posizione organizzativa ai meritevoli, che equivale a responsabilità e ad incentivi economici, e, in ultimo ma più importante, l’impegno nei confronti dei tanti lavoratori a tempo determinato per i quali questa Amministrazione ha ottenuto un rinnovo contrattuale sine die che consentisse a quest’ultimi di continuare a prestare servizio senza perdere un solo giorno di lavoro”. Una lettera che non è piaciuta ai sindacati, proprio perché appare un modo di spingere i lavoratori alla riflessione e, forse, anche di spostare l’opinione pubblica, vista l’immediata divulgazione ai giornalisti.
A commentare è soprattutto la Cisl, che ricorda al sindaco come nessun esponente dell’Amministrazione comunale si sia presentata al tavolo di conciliazione dal Prefetto.”Chiediamo che il Sindaco, oltre ad incontrare i propri dipendenti per gli auguri, incontri al più presto le organizzazioni sindacali, unici rappresentanti dei lavoratori come previsto dalla stessa Costituzione italiana, al fine di ritrovare quel clima di corrette relazioni sindacali, necessarie sia a trovare le adeguate soluzioni ma soprattutto a ritrovare quel benessere organizzativo necessario a garantire e soprattutto migliorare i servizi da offrire ai cittadini di Pomezia”.
E rilancia lo sciopero di martedì mattina, spiegandone le ragioni: “Il principale scoglio sono le immotivate decisioni di non liquidare il salario accessorio addirittura riferito all’anno 2015 ai propri dipendenti nonostante gli accordi intercorsi a giugno di quest’anno, il mancato accordo definitivo per la ripartizione del fondo del salario accessorio 2016, nonché una serie di problematiche che riguardano molti temi su personale e benessere organizzativo da anni irrisolti, tutti scaturenti dalla mancanza di corrette relazioni sindacali”.