«Si tratta di un progetto che ha come obiettivo la valorizzazione della storia e dell’identità delle comunità locali – spiegava a luglio l’assessore pometino Giuliano Piccotti, annunciando la richiesta di finanziamenti – a partire dal patrimonio architettonico esistente, in particolare quello di Pomezia, ultima delle città dell’agro romano realizzata in un solo anno tra il 1938 e il 1939. Il Comune di Pomezia sarà infatti capofila di un progetto che vedrà la collaborazione del CE.S.A.R (Centro Studi Architettura Razionalista) di Roma, di professionisti e studenti di architettura».
La legge del 2001 prevede infatti una serie di attività che i Comuni destinatari del fondo devono realizzare: dagli studi alle ricerche, fino alle iniziative di valorizzazione del territorio. “Tra queste – si legge sul sito della Regione – si segnalano proposte relative a convegni, mostre e seminari di alto profilo scientifico, capaci di suscitare, anche a livello tecnico, l’attenzione, lo studio e il dibattito verso gli aspetti di continuità esistenti tra l’edificazione di fondazione e l’attuale condizione delle città e del territorio”.