Il fallimento della società Latina Ambiente, la società che si occupa della raccolta rifiuti a Latina, è divenuto realtà. Il Concordato che doveva essere in continuità è diventato liquidatorio. Il giudice Cina ha dichiarato il fallimento della società addetta alla gestione rifiuti assegnando l’esercizio provvisorio per due mesi.
Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL hanno richiesto un tavolo di incontro con il sindaco Damiano Coletta e i curatori Pierro e Palmerini, dal momento che con la dichiarazione di fallimento sono stati azzerati i vertici aziendali. Preoccupa il futuro dei lavoratori, per i quali i Sindacati chiedono garanzie.
«Il fallimento della Latina Ambiente, decretato dal Tribunale di Latina, non comprometterà la continuazione del servizio né le spettanze economiche che sono dovute alle maestranze. Il servizio proseguirà senza soluzione di continuità», assicura il Sindaco di Latina Damiano Coletta.
«Si tratta di un fallimento con esercizio provvisorio. In sostanza non cambierà nulla perché i lavoratori continueranno a svolgere un servizio che verrà regolarmente retribuito. I curatori fallimentari si sostituiranno alla figura del liquidatore. La questione riguarderà invece chi ha gestito in passato la Latina Ambiente, con tutte le conseguenze del caso. Nemmeno in merito al progetto della nuova società “in house” dovrebbero esserci ricadute, perché la cosiddetta riforma “Madia madre” (legge 124/2015) nelle settimane scorse è stata dichiarata illegittima in alcune parti importanti dalla Corte Costituzionale».
Dunque il servizio dovrebbe continuare fino a quando ci sarà il subentro della nuova società, con le conseguenti clausole di salvaguardia dei livelli occupazionali. Il Sindaco precisa che il condizionale è d’obbligo perché sarà necessario un accurato approfondimento legale alla luce dei cambiamenti legislativi intercorsi negli ultimi mesi.