Vanno avanti le indagini legate al ritrovamento, ad ottobre, da parte della Polizia Stradale di Aprilia di un capannone adibito al riciclaggio di mezzi pesanti rubati in giro per l’Italia. Due persone erano arrestate, P.E. di 53 anni originario di Benevento e V.M. di 39, di Aprilia, mentre due apriliani di 50 e 41 anni erano stati denunciati. Per tutti e quattro ora è arrivata una nuova denuncia, stavolta da parte del Commissariato di Jesi, nelle Marche. Sarebbero loro, infatti, i responsabili di diversi furti in cantieri e aziende marchigiane. Nel giugno scorso un grosso furto fu messo a segno ai danni della ditta di calcestruzzi Colabeton che ha sede a Ponte della Barchetta. L’articolata modalità aveva fatto sospettare agli agenti del commissariato di Jesi di trovarsi difronte a un sodalizio altamente criminale. La banda dopo aver divelto la centrale di allarme della ditta con la pala di un escavatore aveva asportato due automezzi pesanti del tipo utilizzato nelle cave ma anche migliaia di litri di gasolio conservati in alcune cisterne stoccate all’interno dell’area aziendale.
Era stata la Polstrada di Aprilia, seguendo le tracce del gps di un camion rubato a Cisterna, ad individuare un capannone dismesso alle porte di Aprilia, al confine con Anzio. È lì che gli agenti dell’Ispettore Superiore Massimiliano Corradini avevano trovato i mezzi pesanti rubati. Oltre al camion prelevato dal cantiere di Cisterna, c’era anche l’automezzo pesante da cava rubato nel mese di agosto in un’azienda di Castelfidardo e due automezzi pesanti rubati nel cantiere della Quadrilatero a Serra San Quirico. Tutti i mezzi erano stati manomessi con numeri distintivi di telaio alterati e targhe replicatrici. I mezzi erano destinati al mercato nero del nord Africa.
19/11/2016