“Ad Ardea il problema del randagismo – dichiara Valentina Di Blasi – è ormai fuori controllo: ogni giorno ci vengono riferiti decine di avvistamenti di animali vaganti e la conta di quelli deceduti ai lati delle strade assume sempre più le dimensioni di un vero e proprio bollettino di guerra. È un miracolo che ancora non si sia verificato un incidente stradale mortale. Possibile che in Italia si debba sempre aspettare che succeda una disgrazia per intervenire? Ogni anno i cittadini di Ardea pagano con le proprie tasse circa 200.000 euro a più canili privati che, dal canto loro, avendo in essere convenzioni con più comuni limitrofi, sono continuamente in esubero. Risultato: gli animali vengono deportati in canili con minore visibilità, diventando un costo perenne a carico della cittadinanza, oppure continuano a vagare in mezzo alla strada, a meno che i cittadini di Ardea non li accolgano e non li curino a proprie spese, come spesso accade, pagando, di fatto, per loro, due volte. Per questo chiediamo al Comune di Ardea il perché dell’ostinarsi a perseguire questa disastrosa politica per il servizio in questione, quando invece si potrebbero adottare alternative che permetterebbero sia di impiegare con il tempo minori risorse, sia di ottenere un servizio molto più adeguato agli standard di legge e di rispetto per gli animali e le persone. Noi stiamo formulando delle proposte chiare su cui abbiamo coinvolto anche altre associazioni del territorio – conclude Valentina Di Blasi – che permetterebbero un forte risparmio economico e l’innalzamento della qualità del servizio, su cui chiediamo di essere ascoltati dalle Istituzioni preposte”.
A sostegno della battaglia dell’Associazione Smarriti e Ritrovati ad Ardea e Pomezia si è schierata anche l’Associazione Presenza Solidale, rappresentata da Alessio Addezi.