Alle porte di Latina, vicino ad una delle piazze più importanti che da qualche anno è stata riconsegnata alla città, Piazza Moro, si fa strada un nuovo scenario di degrado umano. Ci troviamo in via dei Romani, una via tranquilla dove giovani ed emergenti costruzioni, come anche la maestosa Chiesa di Santa Chiara ancora da ultimare e adagiata su un terreno alberato, non lasciano spazio a visioni di altro tipo. Ma bastano pochi passi oltre il confine di quegli sterpi per trovarci catapultati in un incubo. Un luogo il cui senso dell’indecenza e della sporcizia supera l’immaginario collettivo. Un lager di immondizia umana, rifiuti di ogni genere, ammasso di oggetti accatastati e buttai lì a terra, dalle sedie scassate ai tavolini sdruciti, ai materassi sgangherati e consunti, brandelli di indumenti, scarpe rotte, carrozzine per bambini, giocattoli e quant’altro. Un vero e proprio deposito, un accampamento per senzatetto indiani e rumeni che hanno trovato in quel pezzo di terreno un luogo dove vivere, dormire e portare tutto ciò che è ritenuto indispensabile rovistando in giro. Una situazione drammatica e avvertita con sgomento da tutto il quartiere circostante il quale subisce con disagio la presenza scomoda di queste persone che, oltre a sostare in quel luogo infernale, circolano sotto i palazzi, soprattutto in via degli Elleni, spesso in stato di ubriachezza. Secondo quanto riferiscono i residenti del quartiere, i clochard citofonano d’inverno in piena notte alla ricerca di una coperta, dormono per ore sdraiati a terra oppure lasciano in giro piatti sporchi del cibo che gli viene generosamente offerto, tutti i giorni alle ore 12, dalle Suore Clarisse del Monastero Santa Chiara. Chiedendo informazioni al Parroco della Chiesa, Don Daniele, emerge che il fenomeno dei senzatetto nella zona di Piazza Moro, negli ultimi anni, è diventato sempre più dilagante e che gli stessi parrocchiani lamentano il disturbo della quiete pubblica. La massima espressione di degrado umano si è consumata nella sera del 10 ottobre con un grave episodio di violenza fisica a danno di un signore di nazionalità indiana, accusato di aver molestato due ragazzi italiani del quartiere e per tale motivo sottoposto ad un duro pestaggio da parte di alcuni parenti dinanzi gli occhi dei passanti. Puntualizza inoltre Don Daniele che il terreno su cui hanno esteso la loro tendopoli è esterna al lotto della Chiesa e appartiene ad un privato locale, pertanto negativi sono stati gli esposti da parte sua alla Questura o alla Polizia in quanto chi ne risponde è il proprietario stesso del terreno. Fallimentari anche i tentativi di evacuazione da parte delle Forze dell’Ordine che hanno visto il “rimpiazzo” delle tende pochi giorni dopo dal loro sgombro. Un’azione positiva invece è arrivata dal pronto intervento sociale che ha organizzato, in maniera aderente alla normativa, il rimpatrio assistito di ben 11 indiani. Si aspetta soltanto il benestare della Questura far par partire l’operazione. Altre soluzione al momento non ce ne sono, ciò che si spera è che ci siano presto delle linee programmatiche mirate a dare una vita dignitosa a loro insieme ad una maggiore serenità per i cittadini, mitigando una situazione che rischia di diventare sempre di più il male inguaribile della società moderna.
19/10/2016