Il rinvio a giudizio dei quattro poliziotti con le accuse di omicidio preterintenzionale e falso è motivato dal magistrato con queste parole: “Gli imputati sono accusati di aver cagionato in concorso tra loro la morte di Brunetti Stefano tratto in arresto dai medesimi e trattenuto presso le camere di sicurezza del commissariato fino all’accompagnamento in carcere, con atti diretti a commettere il delitto di percosse o lesioni personali, segnatamente colpendolo più volte con un mezzo contundente naturale o non naturale (…) con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di poteri o comunque violazioni di doveri inerenti a una pubblica funzione”.
Il consulente medico legale della procura di Velletri che effettua l’autopsia rileva che le lesioni sono state prodotte nelle 18-20 ore precedenti il decesso ovvero nell’arco di tempo della sua detenzione nella camera di sicurezza del commissariato. La morte, secondo le risultanze dell’autopsia, è stata causata da una emorragia interna provocata dalla rottura di due costole. Il processo inizia il 26 settembre 2011 presso la Corte di Assise di Frosinone dove vengono ascoltati tutti i testimoni di ambo le parti. I nomi di dei quattro poliziotti, oggi assolti in via definitiva, sono Salvatore Lupoli, Massimo Cocuzza, Daniele Bruno e Alessio Sparacino.