A Campo Ascolano non arriveranno immigrati, ma solo bambini e ragazzi allontanati da famiglie problematiche. Lo ha assicurato al Caffè il presidente dell’associazione Virtus Italia, Enrico Sanchi, che raggiunto al telefono ci ha spiegato la loro versione dei fatti.
La situazione in città cominciava a farsi piuttosto tesa dopo il lancio di una raccolta firme contro “la decisione di destinare la palazzina di via Mincio 12, a Campo Ascolano, per l’ospitalità di profughi”, scriveva ieri mattina Casapound, che ha diffuso la notizia. In realtà quello di Campo Ascolano non sarà un centro per richiedenti asilo, bensì una casa di prima accoglienza per minorenni, dai 6 ai 18 anni, italiani e stranieri, allontanati dai loro nuclei familiari. Secondo Enrico Sanchi di Virtus gli ospiti della villetta non saranno più di 12 in tutto.
La struttura dovrà accogliere esclusivamente ragazzini provenienti dal Comune di Roma, che è l’ente che ha emesso il bando vinto dalla Virtus. La procedura, spiega Sanchi, era mirata a individuare dieci edifici in tutto il Lazio da destinare, appunto, a centri di pronta accoglienza per minorenni, che venissero gestiti da organizzazioni adeguate. Una di queste strutture, appunto, è stata individuata a Campo Ascolano.
I piccoli ospiti potranno stare in via Mincio per 2 o 3 mesi al massimo, il tempo di trovare per loro una sistemazione più stabile. Per la loro accoglienza, il Comune di Roma verserà all’associazione una retta mensile che, assicura il presidente, servirà anche a pagare gli stipendi del personale specializzato che vi sarà impiegato.
Alla Onlus che si occuperà della gestione della casa di via Mincio mancano ancora alcune autorizzazioni, ma i lavori sulla villetta sono già a buon punto. Tra l’altro, il presidente della Virtus spiega che il Comune di Pomezia era al corrente della loro iniziativa da mesi.