Parliamo del processo penale in corso presso il Tribunale di Velletri che riguarda Albafor spa, la municipalizzata del Comune di Albano che si occupa di formazione scolastica professionale. 10 amministratori, politici e dirigenti pubblici, in carica e ex, sono finiti nella ‘rete’ degli inquirenti perché accusati di aver creato un buco nell’erario pubblico attraverso assunzioni di massa di amici, parenti e collaboratori politici, spesso senza concorso pubblico. L’istituto scolastico, che da settembre 2015 prende il nome di Formalba srl, vanta al momento circa 1.100 studenti iscritti, 142 dipendenti, 12 direttori e 7 sedi dislocate a Albano, Cecchina , Marino, Pomezia, Velletri, Colleferro e Valmontone.
L’INTERVENTO DELLA PREFETTURA
“Questo Ufficio – sostiene in una lettera dello scorso 12 settembre Serafina Mascolo, viceprefetto di Roma – resta in attesa delle determinazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, organo competente a stabilire la nomina di un rappresentante legale che assicuri la costituzione di parte civile del comune di Albano”. Nel processo penale, con l’espressione ‘parte civile’ si indicano i soggetti, in questo caso i cittadini di Albano, che sono danneggiati dai presunti reati oggetto del procedimento giudiziario e che possono quindi presentare in giudizio, nei confronti degli imputati, una legittima richiesta economica di risarcimento danni. È probabile che la nomina dell’avvocato da parte della Procura veliterna abbia luogo prima che si celebri la prossima udienza, fissata per il 20 ottobre.
ALBANO COME TARANTO?
Lo scorso 27 maggio, l’ex consigliere comunale, Nabil “Bibbi” Cassabgi, dalla cui numerose querele penali è nato il processo, ha inviato una lettera al Prefetto di Roma, Paola Basilone, chiedendogli di intervenire per nominare un avvocato che rappresentasse i cittadini di Albano, visto che l’Amministrazione in carica non aveva provveduto. Nella sua missiva, il medico ha fatto riferimento al recente caso Ilva di Taranto, l’acciaieria accusata di commettere reati ambientali. La Prefettura tarantina, chiamata in causa da un consigliere comunale, aveva sollecitato la locale Procura affinché nominasse un legale che si costituisse in giudizio per conto dei cittadini, visto che il sindaco, coinvolto nello stesso processo, non l’aveva fatto. La richiesta di Cassabgi quindi è stata accolta.
PROSSIME UDIENZE: 20 E 25 OTTOBRE
Nel processo penale Albafor sono co-imputati Nicola Marini, sindaco di Albano, Maurizio Sementilli, vicesindaco, Mariella Sabadini, dirigente dell’Ufficio legale comunale, Mario Rapisardi, ex assessore alla pubblica istruzione della prima Giunta Marini, e Roberto De Vitalini, imprenditore. Costoro si sono avvalsi del cosiddetto giudizio a rito immediato, hanno cioè rinunciato alla facoltà di difendersi in udienza preliminare. Il collegio composto dai 3 giudici, Mariella Roberti, Ilaria Tarantino e Anna Di Bianco, dopo un primo rinvio, ha fissato la prima udienza per il prossimo 25 ottobre. Per Marco Mattei, ex sindaco e assessore regionale, Claudio Fiorani, ex assessore comunale all’ambiente, Giuseppe ‘Pino’ Rossi, ex assessore comunale al bilancio, Piergiuseppe Rosatelli, ex dirigente dell’ufficio ambiente di Albano, ora in forza al Comune di Ariccia, e Gianni Micarelli, imprenditore, la vicenda giudiziaria segue un altro binario, parallelo ma differente: non avendo essi optato per il giudizio a rito immediato, sono in attesa di sapere se verranno processati oppure ritenuti innocenti dal GUP (Giudice Udienza Preliminare). Per difendersi dalle accuse mosse nei loro confronti dalla Procura di Velletri potranno quindi avvalersi dell’udienza preliminare fissata per il 20 ottobre.
Sui debiti di Albafor spa indaga anche Bankitalia, l’Ente di controllo pubblico del sistema bancario privato, visto che una banca popolare locale gli ha concesso negli anni passati prestiti per circa 6,4 milioni di euro che ancora non sono stati restituiti. Lo sorso 6 settembre, la Divisione di Vigilanza della Banca d’Italia è tornata a scrivere per la seconda volta a Cassabgi: “La Banca d’Italia ha attivato, come da lei richiesto, tutti i poteri ispettivi previsti dalla legge, per la gestione degli esposti che riguardano anche gli intermediari bancari (ovvero le banche, ndr), ma non può decidere nel merito delle questioni segnalate […] questi poteri sono demandati dalla legge alla competenza esclusiva dell’Autorità Giudiziaria penale”.
“L’ex sindaco Mattei fino al 2010 – scrisse il PM Travaglini nella richiesta di rinvio a giudizio degli imputati – e Marini successivamente, quali sindaci, in violazione della legge, adottavano atti illegittimi al fine di favorire la società Albafor … creando debito per il bilancio comunale di Albano per circa 6 milioni di euro”. Gli inquirenti contestano anche l’affidamento senza gara della gestione di spettacoli teatrali/musicali per l’estate 2011 da parte della prima Giunta Marini composta da: Fiorani, Sementilli, Rapisardi, Rossi e Santori “alla ditta Ates del De Vitalini (inquilino del sindaco Marini), per 128mila euro, avendo omesso – scrive il magistrato – qualunque procedura di evidenza pubblica e forma scritta e al solo fine di far conseguire un vantaggio patrimoniale al privato”. Il processo penale riguarda anche il dirigente Rosatelli che “affidava senza gara l’appalto – si legge tra le carte della Procura – per la fornitura e la manutenzione di un centralino del valore di 41mila euro alla ditta AR Comunicazioni del Micarelli e ciò al solo fine di consentire al Micarelli di eludere la gara pubblica”. Mentre – sempre secondo gli inquirenti – la dirigente Sabadini “affidava l’appalto per la manutenzione e assistenza della rete telematica del Comune alla ditta Frame del Micarelli invitando 5 ditte di cui 4 riconducibili al Micarelli stesso”.