L’impegno dell’Uai
In prima linea per combattere un fenomeno ancora troppo diffuso, l’Uai (Unione Artigiani Italiani e delle Pmi) che da anni si batte per promuovere la formazione professionale continua, offrire assistenza dal punto di vista legale e sindacale e fornire ascolto ai lavoratori. Dall’osservatorio della confederazione nazionale è anche emerso come la situazione al nord e al sud della provincia sia significativamente diversa. «Innanzitutto – spiega Gabriele Tullio, direttore dell’Unione Artigiani Italiani della provincia di Latina – la distribuzione dal punto di vista professionale è molto diversa tra le zone settentrionali e meridionali del territorio. Al nord si concentra infatti il maggior numero di imprese edilizie mentre nelle aree costiere e nel sud pontino ci sono molte aziende agricole, che spesso assumono lavoratori in maniera irregolare. Fare formazione in questi contesti è assai più difficile in quanto si tratta di operai impossibili da quantificare, che spesso non conoscono la lingua e raramente si rendono conto dell’importanza di battersi per conquistare una maggiore sicurezza sul posto di lavoro».
Il nord della provincia più all’avanguardia
Tenendo presente questo quadro si può dire dunque che, in linea di massima, i comuni del nord della provincia come Aprilia, Cisterna, Latina o Sezze sono più all’avanguardia per quanto riguarda conoscenza delle normative e applicazione delle stesse. Nei territorio del sud, invece, quello del caporalato e del bracciantato in nero che caratterizza il settore agricolo è soltanto uno dei problemi con cui si scontra quotidianamente l’Uai. «Si può dire che la provincia – prosegue lo stesso – sia spaccata a metà non solo dal punto di vista professionale ma anche per quanto riguarda il tipo di imprese che operano. Al nord si tratta infatti di aziende perlopiù romane, mentre nei comuni del sud gran parte dei cantieri sono in mano alle ditte campane che, in termini di sicurezza sul lavoro, sono ai livelli più bassi d’Italia». Secondo Gabriele Tullio, in sostanza, per avere un quadro preciso bisogna fare una netta distinzione tra aziende del sud pontino che operano in provincia e ditte campane che, lavorando in zona, assumono manodopera del posto. È anche questo uno dei motivi per cui l’Unione Artigiani Italiani, dopo aver dedicato grande attenzione alla formazione nei comuni dell’Agro Pontino, ora si sta focalizzando sulle zone considerate più a rischio del sud e del litorale, con particolare attenzione agli stranieri e a coloro che lavorano in ditte campane o di altre regioni meridionali.