Il primo carico di materiale per i terremotati del reatino proveniente da Latina è partito alle quattro di questa notte. I volontari della Protezione Civile Comunale in questi giorni di emergenza hanno aperto le porte del Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) di Corso Matteotti per ricevere quanto i latinensi hanno voluto donare a chi ha perso casa, famiglia e speranza. Una volta avuto l’ok sono potuti partire verso le zone colpite dal sisma senza, però, poter restare. Perché funzioni, nella macchina organizzativa devono infatti essere rispettate alcune regole. In questo momento, ad esempio, può restare solamente chi è formato per scavare con i cani. Qualunque gesto inesperto può risultare dannoso e letale per chi è sepolto dalle macerie ed ha poche possibilità di sopravvivenza. Lo stesso discorso vale per la raccolta del materiale, adesso temporaneamente sospesa. Le autorità hanno più volte ripetuto di non partire autonomamente per non rischiare di essere inutili ad ogni tipo di soccorso. I volontari della Protezione Civile Comunale, aiutati dalle altre associazioni regolarmente iscritte all’Albo Comunale, hanno infatti dovuto fare in questi giorni fatto un duro lavoro di selezione del materiale da poter inviare. Un esempio: la cioccolata non può raggiungere i luoghi del sisma perché si squaglierebbe, così come i barattoli di alimenti che scadranno tra due giorni non farebbero neanche in tempo ad arrivare. O ancora: gli abiti non lavati, sterilizzati e messi sottovuoto come vuole la procedura non possono essere utilizzati in situazioni di emergenza. Così, a parlare con i volontari di Latina, si capisce quanto sia difficile restare a archiviare il materiale raccolto piuttosto che salire su un mezzo e mettere a disposizione il loro tempo, la loro formazione acquisita in questi anni ed il loro buon cuore raggiungendo i posti dove la terra ha tremato. Qualcuno, però, è potuto partire. Dalla riunione che si è tenuta ieri sera nei giardini del Palazzo Comunale il Sindaco Damiano Coletta ed i responsabili di Protezione Civile, Croce Rossa, Avis e RNRE Emergenza Radio hanno spiegato che le associazioni di Latina hanno allestito il principale centro di accoglienza nel reatino. L’ultimo, nel raccontare la sua esperienza, si è commosso. Ha raccontato della difficoltà della giornata appena trascorsa, in cui i residenti hanno potuto tornare nelle loro abitazioni per prendere i loro oggetti personali. A farlo emozionare è stata una signora che aveva pochi oggetti personali, tra cui una tartaruga e due canarini che non poteva portare nella tenda ed ha dovuto regalare. Dalla Croce Rossa di Latina, invece, hanno appena fatto rientro due equipaggi di ambulanza. Il personale che ha raggiunto i luoghi colpiti dal sisma è tornato particolarmente provato per quello che ha potuto vedere e sarà ora seguito da psicologi. “In tanti anni di attività – ha spiegato il responsabile dell’Avis di Latina -, mai avevo visto numeri come questi. Solo a Latina in due giorni sono venute 200 persone a donare il sangue. E 60 di questi erano ragazzi. Abbiamo dovuto mandare indietro delle persone invitandole a tornare tra poco, perché l’emergenza sangue ci sarà anche tra qualche giorno e c’era prima del terremoto”. Tutti sono rimasti sorpresi positivamente dal grande cuore di Latina, tanto da non trovare le parole giuste per dire che per adesso la raccolta del materiale è ferma e che servono solo alcuni materiali specifici tra cui cibo per celiaci, olio e soprattutto lavanderie che si offrano gratuitamente di lavare gli indumenti arrivati. C’è anche del materiale che, per adesso, non può partire perché non richiesto. Ma questo è un problema secondario. Già sono state avanzate richieste alla Caritas di Latina perché possa essere donato agli ospiti del centro.
26/08/2016