Dai Castelli Romani in Trentino Alto Adige per sostenere un modello di assistenza al parto sano e rispettoso della mamma e del nascituro. Questo il senso del lungo viaggio compiuto ad agosto da una rappresentanza di attiviste di associazioni che promouono l’allattamente al seno e accompagnano le donne nell’esperienza della maternità. Guidate da Michela Cericco dell’associaizone “La Goccia Magica”, sono sbarcate a Vipiteno, in provincia di Bolzano. A far muovere le mamme laziali fin lassù è stata l’annunciata chiusura del punto nascita presso l’ospedale della città cittadina altoatesina. Hanno raggiunto la lontana meta a bordo del Camper Rosa, l’unità operativa mobile con cui queste mamme, a titolo di volontariato, vanno in giro per le città del Lazio per informare sulle buone pratiche nell’assistenza al parto e sull’allattamento al seno.Le mamme hanno anche spiegato i nuovi dati dell’Osservatorio nazionale sulla violenza ostetrica, raccolti durante la campagna “#bastatacere”. Una campagna su internet che ha messo in luce la drammatica e inaccettabile realtà dei diffusi fenomeni di maltrattamento e scarsa umanità in sala parto e soprattutto delle procedure scorrette e addirittura pericolose, troppo spesso eseguite benché bocciate dalle linee guida guida medico-scientifiche (come il taglio della vagina, lo schiacciamento del ventre della partoriente per spingere, il cesareo senza effettiva necessità, l’allontanamento del neonato dalla mamma anziché metterglielo subito in braccio, il mancato aiuto per far allattare al seno), la continua ed eccessiva medicalizzazione della gravidanza e del parto con una giungla di analisi, esami costosi e magari inutili che ingenerano paure nei futuri genitori, quasi che la gravidanza sia una malattia. Insomma, per aiutare a cogliere e valorizzare le potenzialità della donna e del bambino che deve nascere, secondo un approccio che ha caratterizzato il reparto maternità di Vipiteno, dove sono accorse le attiviste dei Castelli Romani e che costituisce un modello di buone pratiche. «Si tratta di difendere e promuovere una filosofia dell’assistenza alla nascita rispettosa di mamme e bambini», così sintetizza il senso della loro “spedizione” Michela Cericco, presidente dell’associazione “La Goccia Magica”. Una filosofia che anche nel Lazio è troppo spesso ignorata. Basti pensare alle gravi carenze dei Consultori familiari: in ciascun comune per legge dovrebbe essercene uno ogni 20mila abitanti, mentre sono molti di meno. Ad esempio, tra Castelli Romani e litorale a sud di Roma ve ne sono solo 15 dei 26 prescritti dalla legge, e a Latina e provincia solo 18 anziché 25.
24/08/2016