“Il documento generale urbanistico di un comune non è un pezzo di carta che autorizza o meno a costruire (o a non costruire) case, ma l’insieme degli studi e delle regole che negli anni a venire permetteranno l’organizzazione degli spazi e quindi della vita dei cittadini sul territorio – si legge nella nota –. Non sono quindi primariamente gli edifici l’oggetto di quel documento, ma soprattutto la qualità della vita, la tutela del territorio e quindi della salute pubblica, la conservazione dei beni di pregio, del paesaggio e dei caratteri identitari: è insomma l’insieme delle scelte e delle regole che devono favorire il benessere della comunità”.
“Non c’è migliore e concreta occasione di partecipazione fra cittadini, associazioni ed amministrazione pubblica come la redazione di questo importante documento”, spiegano i firmatari della nota, che fanno tuttavia notare come nell’incontro del 30 maggio siano state invitate al confronto solo Lipu e WWF, peraltro non iscritte all’albo delle associazioni, nell’ambito dell’iniziativa “Ascolto del territorio”: “Nessuna delle Associazioni di Pomezia impegnate quotidianamente per la tutela ambientale, culturale e paesaggistica né alcuno fra i numerosi Comitati di Quartiere hanno ricevuto alcun invito da parte dell’amministrazione”. Questa non è certo partecipazione. L’auspicio è che “possa essere organizzato a stretto giro un incontro in cui le associazioni e i comitati di quartiere di Pomezia, e più oltre tutti i cittadini di Pomezia, possano dare il loro apporto e fornire le loro conoscenze per la stesura di una buona variante del piano generale urbanistico di Pomezia”.