Ad affermarlo è l’Assessore alle Attività produttive Felice Costanti ricordando che nel Porto Canale di Rio Martino risultano attualmente ormeggiate decine di imbarcazioni, delle quali alcune adibite ad attività di pesca professionale, altre per attività da diporto. «Le tipologie dello specchio acqueo indicate – precisa Costanti – si differenziano per modalità e contenuti. Difatti, mentre l’attività da diporto rientra nella definizione di “turistico – ricreativo”, per la quale è necessario il rilascio di apposita concessione demaniale marittima ai fini del corretto esercizio dell’attività, per quanto attiene l’attività di pesca professionale l’uso dello specchio acqueo, sussistendo le necessarie condizioni di sicurezza della navigazione, è libero».
A tal proposito, l’art. 822 del codice civile precisa che i porti appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico; sono pertanto beni pubblici, destinati a soddisfare interessi della collettività, poiché presentano una vocazione naturale all’uso generale e diretto da parte della stessa. «In particolare – continua l’Assessore – per quanto di specifico interesse l’attività di pesca, proprio per le finalità “sociali” sottese alla stessa, che la qualificano come modalità di godimento tradizionale e che la differenziano da altre tipologie di utilizzazione del demanio marittimo, rientra a pieno titolo nei cosiddetti usi pubblici del mare, consentendo ai pescatori – che dalla loro attività traggono sostentamento e reddito – di godere dell’utilizzo del bene demaniale in maniera immediata, diretta ed incondizionata».
L’Amministrazione si preoccuperà inoltre di mettere in atto al più presto le necessarie attività per consentire la tutela e la convivenza con gli operatori turistici, ricreativi e da diporto, in un ambito di dovuta pubblicità e trasparenza degli atti. Infine, per consentire una corretta e razionale fruizione del mare di Rio Martino, dopo avere provveduto a pubblicare (su Gazzetta Italiana ed Europea e Albo Pretorio) l’istanza per la ristrutturazione e il risanamento conservativo dell’ex ristorante denominato “Pesce D’oro”, lo stesso verrà assegnato in concessione ventennale per lo svolgimento dell’attività di bar e ristorante.