Quando ormai era tutto pronto e mancava davvero poco per aprire i battenti, il megastore “Globo”, realizzato a Borgo Piave, sulla Pontina, è stato messo sotto sequestro. I sigilli, apposti dai forestali del Nipaf, sono stati disposti dal gip del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Per gli inquirenti la realizzazione della maxi attività commerciale non sarebbe altro che una lottizzazione abusiva, con tanto di falso, per cui vi sono sette indagati. Ventura Monti, all’epoca dei fatti dirigente dell’ufficio tecnico del Comune e firmatario del permesso a costruire del 2003, è finito accusato per aver autorizzato la sanatoria del mutamento di destinazione d’uso dell’opificio ex Seranflex, fabbrica di serramenti, per il permesso a costruire del 2009, con cui si autorizzava la demolizione e la ricostruzione dell’opificio con destinazione totalmente commerciale, e per la variante con cui si autorizzava l’accorpamento di tale immobile a un altro che aveva destinazione residenziale, ubicato nelle vicinanze, oltre che per il via libera ad aree destinate a parcheggio in zona agricola non coperte dalla sanatoria. Un intervento autorizzato, secondo il sostituto procuratore Miliano, in contrasto con il Prg e con la normativa regionale. Luca Baldini, tecnico convenzionato con il Comune, che aveva istruito la pratica di condono presentata dai proprietari del sito ex Seranflex, è accusato per aver mandato avanti tale pratica pur sapendo che era falsa, e come direttore dei lavori per la riqualificazione dell’opificio, dunque come tecnico della “Cosmo”, per la modifica della destinazione d’uso e l’aumento di volumetria. Accusati poi Patrizia Marchetto, tecnico che aveva istruito la variante, Anna Fiorella Abbenda, progettista che rappresentava la legittimità dell’intervento, pur sapendo che, al momento della presentazione del condono, l’immobile possedeva ancora per 3.495 metri quadrati destinazione artigianale-produttiva, Piero Piattella, direttore dei lavori relativi alla variante, e Giancarlo Piattella, amministratore unico della società Mimosa Park srl, beneficiaria dei titoli abilitativi. Indagato inoltre anche l’amministratore della “Cosmo srl”, società che intendeva aprire il megastore a marchio “Globo”, Nicola Di Nicola. Il gip Mattioli non ha dubbi: “Attraverso il susseguirsi di atti illegittimi si è consentita una illegittima destinazione commerciale totale non solo del fabbricato interessato dal condono, ma anche delle correlate aree originariamente non interessate dall’edificazione, con rilevante incremento delle superfici destinate ad uso commerciale su area agricola, consentendo la realizzazione di un imponente complesso edilizio, pari a metri cubi 46.495,51, unitamente alla realizzazione di parcheggi su un’area ove le prescrizioni del Prg vigente e della legger regionale 38/99 non lo consentivano”. Tutto sequestrato.
28/07/2016