E’ un bollettino nero quello che il sistema idrico castellano restituisce in questi giorni d’estate, per via dei continui disservizi nella fornitura dell’acqua che arriva a singhiozzo, con scarsissima pressione o che manca completamente per diverse ore al giorno.
Tra aumenti dei consumi non supportati da una rete idrica adeguata e reiterati guasti, i disagi dei cittadini vengono acuiti anche dall’assenza di una precisa comunicazione da parte del gestore, tanto che qualche Comune intende passare alla linea dura.
VELLETRI, LA PIU’ COLPITA
Mentre a Velletri, sicuramente la città più colpita perché costretta a turnazioni idriche durante tutto l’anno, l’assessore preposto Sergio Andreozzi ha cercato di mettere in piedi un’efficace rete di segnalazioni da parte dei cittadini per sollecitare continuamente l’Acea, con esiti che hanno suggerito una class action, i problemi fanno eco un po’ ovunque in tutti i Castelli romani.
LANUVIO: GUERRA CON ACEA
Ancora una volta il Comune di Lanuvio arriva ai ferri corti con l’Acea. Nella prima settimana di luglio il sindaco Luigi Galieti ha emesso un’ordinanza, inoltrata anche alla Procura della Repubblica di Velletri, per il rispetto e l’adempimento della Carta dei Servizi. Nel dispositivo il primo cittadino, facendo riferimento alla situazione di “disagio sanitario” dovuto alla mancata distribuzione dell’acqua alle utenze servite dai pozzi di via Montegiove e Santa Maria della Pace, ha intimato l’Acea ad intervenite prontamente in caso di guasti, nel rispetto della tempistica prevista, e di monitorare costantemente il territorio.
Sulla questione l’assessore lanuvino Andrea Volpi, anche consigliere metropolitano, ha presentato un’istanza presso la Città Metropolitana per chiedere al sindaco, Virginia Raggi, “quali azioni, in qualità di Coordinatore dell’Autorità d’Ambito, composta dai sindaci di tutti i comuni aderenti, intenda adottare nei confronti di Acea per far emergere puntuali responsabilità della società e far rispettare i principi informatori della Carta dei Servizi”.
LARIANO: SALE LA PROTESTA
Anche a Lariano i disservizi idrici perdurano da tempo, senza che vi siano guasti o comunicazioni in merito. Qualche cittadino lamenta mancanze di acqua improvvise vero le ore serali già dal mese di maggio, tanto che un nutrito gruppo di persone si è persino rivolta in Comune per manifestare il proprio disagio. “Credo sia arrivato il momento di sottoporre il gestore ad una nota ufficiale di protesta da parte del nostro Comune – ha riferito il consigliere di minoranza Emiliano Astolfi -. Non è pensabile che non ci sia un’informazione certa sulle tempistiche del ripristino del servizio, come non è accettabile, ad esempio, che altri Comuni tramite i propri amministratori abbiano dato evidenza e monitorato i lavori di Acea, mentre a Lariano tutto tace”.Sulla stessa linea anche Gianluca Casagrande Raffi e Paolo Ficcardi, che, nell’interrogazione a loro firma, hanno sollecitato il Comune a richiedere un confronto coi vertici Acea, per risolvere una situazione che perdura da troppo tempo e che ha addirittura costretto qualche famiglia a lasciare la propria abitazione.
Sono infuocate le polemiche dei cittadini di Rocca di Papa, alle prese anche qui con diminuzioni del flusso idrico. Il 7 luglio scorso l’Amministrazione comunale, guidata dal neo sindaco Emanuele Crestini, ha incontrato i vertici Acea, i quali hanno sostanzialmente confermato che alla base dei disservizi ci sono “le condizioni inadeguate della rete idrica”, giungendo poi ad assicurare di aver già intrapreso interventi mirati a tamponare e risolvere i problemi nel più breve tempo possibile, sia in relazione all’aumento del flusso idrico immesso nella rete che interventi strutturali sulla stessa. Ad oggi però la situazione non sembra affatto cambiata, ed anzi, esasperata a tratti da continui guasti ai pozzi, che hanno reso necessario lo stazionamento di autobotti in tutti i quartieri della città. Il protrarsi dei disservizi ha spinto l’Amministrazione ad annunciare un’azione legale nei confronti di Acea.
Un guasto al serbatoio centrale del Bosco Ferentano, che la scorsa settimana ha lasciato a secco molte zone periferiche di Marino: Cava dei Selci, Castelluccia, Fontana Sala, Frattocchie, Via Colle Picchione, Vicolo Divino Amore, Via Spinabella e traverse, e la mancanza di comunicazione da parte del gestore, nonché il ritardo negli interventi per il ripristino del servizio, ha sollevato la rabbia del sindaco grillino, Carlo Colizza che immediatamente ha scritto al Presidente di Acea Ato 2, Paolo Saccani. “Pretendendo rispetto per tutti i cittadini da me rappresentanti – si legge nella nota inviata all’Acea – nonché degli obblighi di legge da Voi assunti in merito alla continuità del servizio idrico, sono a comunicarVi la mia intenzione, in quanto Autorità sanitaria, di adire le autorità competenti ai sensi dell’art. 340 c.p.”. Anche sul territorio di Marino è stato necessario l’invio di autobotti, che sembrano essere ormai una presenza costante per le vie dei Castelli romani.