Un capannone industriale che diventa spazio aperto alla creatività. È l’esperienza di “Carbonio – street art factory”, un’iniziativa volta alla promozione dell’arte urbana, che ha fatto della fabbrica il centro di un progetto culturale che ha come base proprio Pomezia. Per due settimane gli artisti hanno vissuto a stretto contatto con gli operai della King Box srl, una piccola azienda di via dei Castelli Romani, che ha fornito i materiali per realizzare proprio sul capannone delle opere di street art. Nessun intento pubblicitario o commissione da parte della società: solo la volontà di creare un ambiente stimolante e accogliente per chi ci lavora. E ne guadagna anche la città.
«Gli interventi di street art a Pomezia sono pochissimi, ancora meno sono quelli autorizzati e, di sicuro, nessuna di queste ‘a firma’ di artisti internazionali – spiegano da Carbonio – La forza innovativa di Carbonio risiede principalmente nella scelta di realizzare l’intervento artistico sopra e all’interno dei muri di un’azienda, ambiente di lavoro vivo e attivo: condiviso e condivisibile». Tre gli artisti internazionali che hanno lavorato sul capannone della King Box: Julieta XLF da Valencia e gli italiani Gomez e Matteo Brogi, curati da a.DNA collective, insieme a due artisti emergenti locali: The Flying Fatman e Saviols. Così l’azienda è diventata una mostra permanente, inaugurata domenica 17 luglio, che sarà visitabile nei week end con date e orari concordati dall’amministrazione aziendale.
«Carbonio ringrazia gli Operai che hanno ispirato il lavoro degli artisti – dichiarano gli organizzatori – Ornella Pappini per lungimiranza, costanza ed energia; la famiglia Pappini per la storia, il presente e il futuro: la fiducia». Per informazioni è possibile visitare il sito internet www.theflyingfatman.com