Annullata l’ordinanza emessa a settembre dall’allora sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini, con cui veniva imposta la chiusura del ricovero per cani di via Vigne Nuove. Il Comune è riuscito a ridimensionare le spese per il mantenimento dei randagi siglando una convenzione con l’associazione “La Colombina”, che si impegna a dare gli animali in adozione. Prima che un cane trovi una casa, però, i volontari devono farsene carico, ma lo stesso Comune aveva contestato loro la detenzione degli amici a quattro zampe in una struttura non autorizzata, tanto che il 28 settembre 2015 il sindaco aveva appunto firmato un’ordinanza con cui sospendeva l’attività di canile fino a che non venisse regolarizzata e imponeva di ridurre il numero di cani a 12 rispetto ai 50 presenti nella struttura al momento dell’ultimo controllo. Un provvedimento che è stato impugnato al Tar del Lazio da Paolo Bozzato, responsabile dell’Enpa, e dalla moglie Maria Grazia Bonaventura, presidente della “Colombina”. I giudici hanno deciso di indagare e ordinato al Comune di Genzano di depositare al Tar tutti i documenti e una dettagliata relazione sulla vicenda. Alla fine, ritenendo che non vi fossero i presupposti per emettere un’ordinanza urgente, che l’atto fosse stato firmato senza che prima fosse stata fatta un’istruttoria adeguata e che sarebbe stato carente di motivazione, il Tribunale amministrativo del Lazio lo ha ora annullato, specificando comunque che i ricorrenti devono dotarsi di tutte le autorizzazioni per il ricovero per cani allestito in via Vigne Nuove.
24/06/2016