Roberto Di Felice è pronto ad avviare finalmente la propria consiliatura. Sabato 25 il primo Consiglio con la proclamazione degli eletti e, verosimilmente la nomina della Giunta.
Ha atteso fino all’ultimo per convocare il primo Consiglio. Da legge ha fino al 25 giugno per la prima seduta del nuovo Consiglio: quando pensa che l’Assise si potrà riunire la prima volta?
«Mi sia consentito di correggere l’affermazione sul 25 giugno. L’articolo 40, comma 1, del decreto legislativo n. 267 del 2000, recita: «La prima seduta del consiglio comunale e provinciale deve essere convocata entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione». Ebbene, sono stato proclamato sindaco il 6 giugno 2016, ha convocato la seduta del consiglio comunale il 16 giugno 2016 ed essa si terrà il 25 giugno 2016. Dal che si ricava che avevo tempo fino al 26 giugno per far celebrare la prima seduta del consiglio comunale.Dunque, è stato rispettato pienamente quanto prescrive la legge».
Capitolo Giunta: ha sempre detto di voler rispettare l’esito delle urne. Ha già chiaro il quadro degli assessori?
«Ho ben chiaro il quadro degli assessori e le deleghe in determinate materie che saranno a loro affidate. Riserverò a me il compito di seguire alcune materie. Nel comporre la giunta vi sarà il rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi».
Come ha trovato gli uffici comunali? E la stanza del sindaco? Qualche amara sorpresa?
«Se intende fare riferimento all’efficienza degli uffici, posso dire che ho trovato diversi dipendenti efficienti e vogliosi di ben operare ed altri che, a una prima analisi, non sono apparsi pari ai primi. Vedremo, in progresso di tempo, se questa analisi iniziale sarà confermata oppure no. Sulla stanza del sindaco, non essendomi ben chiara la domanda, posso dire che ho trovato che è stata allestita come un bel salotto. Senza che ciò sia inteso come un giudizio nei confronti altrui, io amo, invece, la sobrietà». Amare sorprese? Se ne parlerà quando saranno presentate nel consiglio comunale le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti che si intendono realizzare nel corso della legislatura.
Senza parlare di 100 giorni o primo anno: quali le prime azioni che intende portare a termine?
«Il programma amministrativo della mia coalizione comincia con il capitolo dal titolo “Un Comune trasparente e più semplice”. Per questo motivo, le prime azioni che intendo portare a termine riguardano il funzionamento della macchina amministrativa, tenendo sempre presenti i criteri di buon andamento, economicità, imparzialità, trasparenza, efficacia e pubblicità che devono reggere l’attività amministrativa. Va da sé che, per raggiungere tale obiettivo, darò grande importanza al potenziamento dei mezzi informatici e dei servizi telematici».
La lista civica “Patto sociale” è la più votata col 15,64% e conquista i tre seggi: eletti Enrico Indiati (509 preferenze), Diega La Leggia (292) e Maurizio Ghignati. Tre seggi anche per la lista “Uniti per cambiare” (13,71%) che elegge Franz Cianfanelli (415), Giorgio Leopardi (324) ed Elisa Refrigeri (177). Due seggi per la lista “Ariccia Popolare”: entrano Gianluca Staccoli (380) e Carla Gozzi (128). Un’Altra Ariccia elegge Luigino Proietti con 248 preferenze e la maggioranza si completa con Bernardo Marucci di Alternativa Democratica (169 voti).
La minoranza è completamente formata dagli uomini di Mauro Serra Bellini. Insieme a lui tra i banchi dell’opposizione spediranno 3 uomini del Pd, che col 15,48% delle preferenze è la seconda lista cittadina: entrano quindi il sindaco uscente Emilio Cianfanelli con 421 voti, Cora Arnaldi Fontana con 302 e Ugo Piccarreta con 228. La lista “Per Ariccia a sinistra” elegge Andrea Sonaglioni (188) mentre Alleanza per Ariccia chiude il quadro del nuovo Consiglio comunale con Ermanno Bravetti (102).