La Sintel Italia a fine maggio ha deciso di licenziare nove dipendenti su una struttura di circa 35 lavoratori (circa il 26% della forza lavoro) per “crisi aziendale”. «Salvo poi scegliere dipendenti nella forza vendite e un intero reparto della “customer care” – fanno sapere i lavoratori in una lettera aperta – Una decisione a dir poco discutibile se si pensa che l’azienda si sta spostando dalla fornitura di sistemi di videosorveglianza alla vendita di prodotti finiti dedicati all’ “in-car technology”».
La decisione è stata presa dal consiglio di Amministrazione per poi essere presentata ai sindacati a fine maggio. Una scelta a cui gli stessi sindacati si stanno opponendo fortemente consigliando altre forme di ammortizzatori sociali. Anche nell’incontro dello scorso 10 giugno l’azienda, in presenza del proprio consulente di Federlazio, avrebbe manifestato chiusura rispetto ad altre soluzioni siglando così un secondo un mancato accordo con le unioni sindacali.
Ora si andrà in Regione Lazio e presso il Ministero del Lavoro: ci saranno altri 15 giorni in cui ci si augura possano cambiare le decisioni e l’atteggiamento dei vertici della Sintel Italia su questa triste vicenda. I lavoratori lanciano un appello anche alle istituzioni, in modo particolare alla Regione Lazio e al Ministero del Lavoro, «perché non rimangano impassibili di fronte a tali avvenimenti e perché possano intervenire anche sulle piccole e medie realtà imprenditoriali che rappresentano il cuore vivo dell’Italia, e non solo sui grandi gruppi e lobby del nostro paese Italia».