Dopo il primo consiglio comunale che ha visto la surroga di Occhiodoro e Meneghello al posto dei dimissionari Abate e Marcucci, è ripartita la lotta politica tra maggioranza ed opposizione ad Ardea. Proprio la minoranza nei giorni scorsi ha tappezzato la città di manifesti in cui annunciano il “fallimento” dell’Amministrazione Di Fiori: “Dopo tre mesi di paralisi tutti a casa – si legge sul manifesto – l’opposizione unita ha chiesto al Prefetto di sciogliere il Comune. La parola torni al popolo”. Le affissioni in molti casi sono state fatte su spazi non consentiti, tanto che la Polizia locale è corsa ai ripari marchiando tutti i manifesti irregolari con la scritta “affissione abusiva”. Se da una parte è giusto far risaltare comportamenti non legittimi, specie se a metterli in atto è una classe politica che si candida a governare la città, dall’altra ci si chiede per quale motivo non siano stati adottati gli stessi provvedimenti quando a sbagliare è stato il partito che fa parte della coalizione che attualmente amministra Ardea. Ci sono, infatti, manifesti abusivi risalenti alla campagna elettorale del 2013 mai rimossi né sanzionati, uno su tutti quello ben visibile da chi lascia la Pontina, direzione Latina, per imboccare via Laurentina: “Giordani (Massimiliano, ndr) invita a votare Aurigemma”. Sono passati tre anni e mezzo ed è ancora lì.
13/06/2016