E’ un’abitudine molto pericolosa e quanto mai diffusa. Soprattutto in Italia dove, purtroppo, il rispetto delle regole è spesso un optional. L’attraversamento dei binari rappresenta nettamente la maggiore causa di morte sulle ferrovie italiane. I numeri parlano chiaro. Secondo la relazione “La sicurezza ferroviaria nel 2015”, l’89% di incidenti gravi è stato provocato proprio dal mancato rispetto del divieto di attraversare i binari, mentre l’8%% è stato causato dalla salita o la discesa di treni in movimento e soltanto il 3% da incidenti al passaggio al livello. Non solo. Rispetto al 2014, gli incidenti gravi sui binari nel 2015 sono aumentati da 109 a 114, e tra le regioni e le città più colpite ci sono il Lazio (16 incidenti), che si piazza al secondo posto dietro la Lombardia, (18 incidenti) e Roma che conquista questo triste primato con 13 incidenti. A poco sono serviti gli interventi di manutenzione straordinaria, le iniziative e le campagne di comunicazione dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovia) per sensibilizzare i pedoni e mettere in guardia sui pericoli. Il problema c’è ed evidente. E’ sufficiente frequentare anche la tratta che collega Roma Termini ai Castelli romani (Frascati – Albano e Velletri) per rendersi conto di quanto sia diffusa questa pratica che, al contrario di quanto si possa pensare, non coinvolge solo i giovanissimi. Di fronte alla prospettiva di perdere il treno oppure di cambiarlo al volo per salire su quello che arriverà prima a destinazione, tanta gente perde ogni logica di buon senso e mette a rischio la propria incolumità.
Una situazione che si ripete più volte al giorno a Ciampino dove fermano i treni provenienti da Albano, Frascati e Velletri con destinazione Roma. Durante i pochi minuti di sosta sono molti i passeggeri che scendono di corsa e attraversano velocemente i binari per cercare di prendere il treno proveniente da Cassino che ha la precedenza. Il convoglio infatti non solo riparte prima ma consente di scendere direttamente alla stazione Termini e non alle Laziali (500 metri di differenza). Un guadagno complessivo di una decina di minuti che però, soprattutto di mattina, con i treni spesso in ritardo, possono essere decisivi per arrivare puntuali sul posto di lavoro.
Arrivando nella capitale, poi, il fenomeno si moltiplica a dismisura e vedere persone che, magari dopo essersi accorte di aver sbagliato binario, attraversano pericolosamente è una scena che si ripete ogni 10 minuti. Eppure le multe sono pochissime (un paio al giorno) e la sanzioni amministrativa prevista (sulla base del Dpr 753 dell’80) è di soli 16.66 euro. Insomma un deterrente nullo. “Nel 2015 per molte tipologie di incidenti abbiamo registrato eventi in diminuzione – ha spiegato Amedeo Gargiulo, Direttore dell’ANSF – mentre c’è stato un incremento dei comportamenti illeciti da parte di passeggeri o persone non direttamente coinvolte nello scenario ferroviario che hanno perso la vita sui binari. Il problema dei pedoni è allarmante”.
L’ANSF ha da tempo avviato una serie di iniziative volte all’eduzione ferroviaria tra i giovani, coinvolgendo anche partner qualificati come la Polizia Ferroviaria e le Federazioni della Pallacanestro, Rugby e Pallavolo. A breve lanceremo anche una pubblicità progresso, ma non è sufficiente: occorre il coinvolgimento di tutti gli attori dello scenario ferroviario, dai gestori alle imprese e fino alle istituzioni”.
ROMA. La maggiore causa di morte sulle ferrovie italiane è l’inopportuna presenza dei pedoni sui binari. Lo dice la relazione “La sicurezza ferroviaria nel 2015” dell’Associazione nazionale per la sicurezza delle ferrovie, presentata al convegno internazionale “Istruzione, formazione e cultura per la sicurezza ferroviaria” a Roma. Presente anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Secondo il documento, tra le 100 vittime di incidenti gravi (59 morti e 41 feriti), 89 casi riguardano l’attraversamento dei binari, severamente vietato (57 morti e 32 feriti), 8 la salita o la discesa di treni in movimento (2 morti e 6 feriti). Altri 3 sono la conseguenza di incidenti al passaggio al livello e uno riguarda l’investimento in manovra.
La relazione è stata presentata nello stesso giorno in cui a Milano una ragazza di 19 anni che attraversava i binari è stata “” investita da un treno mentre ascoltava la musica con le cuffie. Ma non è un caso isolato. Sempre a Milano, il 12 aprile scorso “” due writers sono stati travolti dal treno in un’area vietata della stazione di Greco Pirelli.
Aumentano gli incidenti. Rispetto la 2014, gli incidenti gravi sui binari sono aumentati dal 109 a 114, il 15% in meno rispetto al 2005. Aumentano soltanto gli incidenti provocati dall’indebita presenza di pedoni sui binari: 89 casi, 9 in più rispetto al 2014, e quelli riconducibili a indebite salite o discese dal treno in movimento: 8 eventi nel 2015, 6 in più rispetto al 2014. In calo le altre tipologie di incidenti.
Le Regioni e le città più colpite. Gli investimenti e le cadute dai treni in movimento sono state la causa del 74% degli incidenti e dell’84% delle vittime. Il 97% dei morti sono pedoni. Il 73% degli investimenti si è verificato in 5 regioni: Lombardia (18 incidenti), Lazio (16), Toscana (15), Emilia Romagna (10) e Campania (6) che sviluppano oltre il 50% del traffico ferroviario. Gli incidenti sono maggiormente concentrati in prossimità dei nodi urbani e metropolitani: Roma (13 incidenti), Milano(8), Bergamo(6), Lucca(6), Bologna (4), Caserta (3), Torino(3).
Come prevenire. L’Ansf suggerisce quattro modi per prevenire questo tipo di incidenti: la corretta manutenzione deve essere l’obiettivo primario degli operatori ferroviari; la formazione e il mantenimento della competenze devono garantire l’efficacia degli interventi anche e soprattutto nelle condizioni di degrado delle strumentazioni di sicurezza; l’indagine e l’analisi degli incidenti deve essere migliorata da parte degli operatori allo scopo di intervenire e correggere le problematiche emerse; l’educazione alla sicurezza ferroviaria non sia solo a carico dell’Ansf, ma di tutti gli operatori ferroviari. “Il 2015 è stato un anno significativo per la sicurezza delle ferrovie – ha dichiarato Amedeo Gargiulo, Direttore dell’Ansf – Da un lato, per molte tipologie di incidenti legate all’esercizio ferroviario abbiamo registrato eventi in diminuzione, dall’altro lato c’è stato un incremento dei comportamenti illeciti da parte di passeggeri o persone non direttamente coinvolte nello scenario ferroviario che, però, hanno perso la vita sui binari. Se nel primo caso, non bisogna abbassare la guardia su temi della manutenzione e della formazione del personale, il problema dei pedoni è allarmante. L’ANSF ha da tempo avviato una serie di iniziative volte all’eduzione ferroviaria tra i giovani, coinvolgendo anche partner qualificati come la Polizia Ferroviaria e le Federazioni della Pallacanestro, Rugby e Pallavolo. A breve lanceremo anche una pubblicità progresso, ma non è sufficiente: occorre il coinvolgimento di tutti gli attori dello scenario ferroviario, dai gestori alle imprese e fino alle istituzioni”.