Nel dettaglio, gli investigatori della Polizia di Stato hanno raccolto elementi utili in ordine alle complicità che hanno ruotato intorno a Alessandro Zof, per la commissione del noto efferato delitto, per il quale è in carcere. A scioglimento dell’ulteriore riserva operata dall’Autorità Giudiziaria di Latina in merito alle posizioni dei favoreggiatori e complici dello Zof nell’esecuzione del predetto piano criminale, il G.I.P. di Latina, aderendo all’impianto investigativo proposto dal Pubblico Ministro titolare del fascicolo dr. Capasso, che ha fatto proprio l’impianto investigativo della Squadra Mobile, ha emanato un’ulteriore Ordinanza Applicativa di Misura Cautelare.
In carcere è finito Lello Gallo, classe 1970, e ai domiciliari Emanuele Scaglione, classe 1990, e Paolo Di Martino, del 1983. Il primo è responsabile di concorso nella detenzione e porto in luogo pubblico della pistola utilizzata per l’agguato e per gli altri due di favoreggiamento.