I morosi sono troppi, e così ci rimettono tutti. L’Amministrazione di Ardea, che lo scorso 20 maggio ha approvato una delibera che prevede che, per l’anno 2016, i servizi di mensa e trasporto scolastico saranno a totale carico degli utenti (leggi l’articolo), ha spiegato a Il Caffè le ragioni di tale decisione. Al centro l’elevato tasso di morosità delle famiglie e, dichiara la Giunta, anche la mancata “collaborazione” di alcune scuole nel fornire i dati richiesti.
“Lo scorso anno è stata fatta una ricognizione completa degli iscritti alla mensa scolastica – spiega l’Amministrazione – Su circa mille utenti la stragrande maggioranza di questi aveva diverse pendenze arretrate che risalivano anche al 2011. Le famiglie sono così venute in Comune e hanno firmato un piano di rateizzazione, grazie al quale si sono impegnate a rientrare dal debito. Lo hanno fatto ma solo per la prima rata, continuando così a non pagare (solo circa il 25% è stato rispettoso del contratto firmato). Ad oggi sono stati accertati ancora 400mila euro di debito rimanente che si traduce in una difficile sostenibilità per l’intero servizio. La vecchia formula della copertura finanziaria totale (o parziale) del Comune per gli anni in corso in attesa di un pagamento delle pendenze non è risultata efficace perché i genitori non hanno pensato al debito come a qualcosa da colmare ma come un qualcosa che l’amministrazione non avrebbe chiesto indietro”. “Tra l’altro – aggiungono – gli istituti comprensivi Ardea 2 e Ardea 3 stanno rendendo difficile, se non impossibile, il lavoro dell’amministrazione: tardano a mandare i dati delle presenze degli alunni (alcuni ritardi risalgono a ottobre 2015), dicendo che questi numeri sono ‘in lavorazione’. Questo porta un grave danno nelle casse del Comune perché così non si può chiedere ai genitori quanto spetta loro esattamente. L’amministrazione si rivarrà se persisterà la non collaborazione. È di difficile attuazione, ora, la divisione in fasce di reddito perché siamo nel pieno di una fase di transizione: dall’alto tasso di morosità a un percorso per far pagare tutti con l’obiettivo di far pagare meno”.
E sui 26 milioni di attivo nel 2015 precisano che “è costituito per la massima parte da partite vincolate e da somme che confluiscono nel fondo pluriennale vincolato. Tanto per fare un esempio, quei fondi servono soprattutto per gli accantonamenti per il fondo crediti di dubbia esigibilità e per le somme vincolate per investimenti. Quel risultato viene assorbito da queste voci e determina una riduzione del disavanzo tecnico”.