Falsa cieca condannata a risarcire l’Asl Roma H. Per sei anni, dal 2006 al 2012, Giovanna Gentili ha percepito dall’Azienda sanitaria di Albano l’indennità per ipovedenti. Come già emerso dalle indagini portate avanti dalla Procura di Velletri, la donna, che ha lavorato come centralinista prima presso il Comune di Marino e poi presso l’Asl, non sarebbe stata affatto priva della vista. E la giustificazione che vedendoci poco, seppur non totalmente cieca, avrebbe avuto ugualmente diritto al denaro a lei elargito dall’Asl, non ha convinto la Corte dei Conti del Lazio, che ha ora condannato la donna, cessata dal servizio nel 2013, a risarcire 5.944 euro alla Roma H.
Il caso emerse quando Gentili venne bloccata presso il Consultorio di Ariccia. I carabinieri appurarono che la donna guidava tranquillamente l’auto, faceva la spesa al supermercato e attraversava la strada senza alcun problema. La cecità assoluta dichiarata dalla dipendente pubblica venne così ritenuta un falso e, indagata per truffa, la stessa è già stata condannata dal Tribunale di Velletri, seppure la sentenza non è ancora definitiva. Su segnalazione della stessa Asl, della vicenda è stata interessata quindi anche la Procura contabile e per Gentili è arrivata ora la condanna a risarcire l’Azienda sanitaria delle indennità percepite e non dovute.
28/05/2016