Pochi giorni fa i disabili di Ardea sono andati sotto gli uffici comunali per protestare contro quelle che denunciano essere ingiustizie e disservizi, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza domiciliare. Dai 18,25 € di costo del servizio, alla carenza di ore disponibili. Abbiamo chiesto al Sindaco Luca Di Fiori di intervenire in merito alla vicenda per chiarire la posizione del Comune riguardo il problema dell’assistenza domiciliare a cui, pare, molti utenti non riescono più ad accedere. Ecco come ci ha risposto.
«Nessuno paga 18,25 euro»
«Il costo dell’assistenza domiciliare fissato a 18,25 euro risale al 2013 ed è il costo che il Comune paga alla ditta vincitrice di una gara europea – sono i dati del Comune – I fondi vengono dati alla associazione Anafi che poi ne gestisce autonomamente. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare del Comune di Ardea, dei 24 disabili assistiti, 20 hanno il servizio gratuitamente, due pagano 1,83 euro l’ora, uno paga 3,82 euro l’ora, uno paga 3,93 euro l’ora. Dei 13 anziani, invece, 6 hanno il servizio gratuitamente, 3 pagano 1,83 euro l’ora, uno paga 2,29 euro l’ora, uno paga 1,63 euro l’ora, uno paga 2,98 euro l’ora, uno paga 4,05 euro l’ora. In aggiunta, ci sono due disabili gravissimi che sono completamente a carico delle casse pubbliche, con un rimborso regionale di 18,25 euro (anticipati ora dal Comune, in attesa del ristoro regionale). Nessuno paga i 18,25 euro, ma chi in teoria dovrebbe pagarli dovrebbe avere un Isee di oltre 32.500 euro. Chi ha diritto all’assistenza domiciliare firma un accordo con gli assistenti sociali: è il Pai, il Piano dell’assistenza individuale, che stabilisce quante ore sono necessarie per le cure. Ad Ardea c’è anche chi ha diritto a 45 ore al mese di assistenza domiciliare. Ciò che è totalmente gratuita per i disabili è l’assistenza educativa scolastica (nel 2015 a usufruire di questo servizio ne erano in 141)».
«Il costo dell’assistenza domiciliare fissato a 18,25 euro risale al 2013 ed è il costo che il Comune paga alla ditta vincitrice di una gara europea – sono i dati del Comune – I fondi vengono dati alla associazione Anafi che poi ne gestisce autonomamente. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare del Comune di Ardea, dei 24 disabili assistiti, 20 hanno il servizio gratuitamente, due pagano 1,83 euro l’ora, uno paga 3,82 euro l’ora, uno paga 3,93 euro l’ora. Dei 13 anziani, invece, 6 hanno il servizio gratuitamente, 3 pagano 1,83 euro l’ora, uno paga 2,29 euro l’ora, uno paga 1,63 euro l’ora, uno paga 2,98 euro l’ora, uno paga 4,05 euro l’ora. In aggiunta, ci sono due disabili gravissimi che sono completamente a carico delle casse pubbliche, con un rimborso regionale di 18,25 euro (anticipati ora dal Comune, in attesa del ristoro regionale). Nessuno paga i 18,25 euro, ma chi in teoria dovrebbe pagarli dovrebbe avere un Isee di oltre 32.500 euro. Chi ha diritto all’assistenza domiciliare firma un accordo con gli assistenti sociali: è il Pai, il Piano dell’assistenza individuale, che stabilisce quante ore sono necessarie per le cure. Ad Ardea c’è anche chi ha diritto a 45 ore al mese di assistenza domiciliare. Ciò che è totalmente gratuita per i disabili è l’assistenza educativa scolastica (nel 2015 a usufruire di questo servizio ne erano in 141)».
L’Assessore: «Parametri modificati in favore dei cittadini»
Sulla vicenda è intervenuto anche l’Assessore Riccardo Iotti: «Il Comune di Ardea ha sempre puntato, nonostante le ristrettezze di bilancio, a mantenere alto il livello di assistenza delle cure domiciliari – dichiara l’assessore – I numeri dimostrano che nessuno paga il prezzo pieno e, anzi, tutti pagano cifre che si discostano molto da questo. Il 3 giugno 2015 è stato un giorno importante per la città, con l’approvazione in Consiglio comunale del regolamento distrettuale per la realizzazioni di interventi e prestazioni nel campo sociale del distretto Rm H4: ciò ha permesso di far pagare meno a tutti coloro i quali, a causa delle nuove regole nazionali per il conteggio dell’Isee si sono trovati svantaggiati. Infatti, fino alle recentissime sentenze del Consiglio di Stato che bocciano i ricorsi della Presidenza del Consiglio, venivano conteggiate dall’Inps nell’Isee addirittura le pensioni di invalidità. Una cosa incredibile ma vera. Per questo motivo, ripeto, abbiamo avviato da subito un duro lavoro insieme ai colleghi di Pomezia, perché nel frattempo la Regione ci obbligava ad armonizzare i regolamenti a livello distrettuale e quindi ad approvare regolamenti identici nei due Comuni. Questo ha portato a modificare a nostra volta i parametri per il calcolo del contributo obbligatorio per l’assistenza domiciliare, rendendoli più favorevoli per i cittadini. Inoltre, grazie a queste sentenze del Consiglio di Stato chi ha pensioni e assegni per invalidità civile, assegni sociali, indennità per invalidità sul lavoro, assegni di cura, e quant’altro può farsi rettificare l’Isee dallo stesso Caf che lo ha lavorato e presentarlo di nuovo al Comune. Il lavoro distrettuale sta portando a un ampliamento delle politiche sociali sul territorio. Stiamo valorizzando al massimo le opportunità regionali e nazionali. Lo testimoniano anche i tanti servizi in più che proprio nell’ultimo anno abbiamo attivato. Abbiamo progetti ad hoc per l’Alzheimer, per i malati di Sla, per le vittime del maltrattamento, contro ludopatie e dipendenze. Inoltre, aiutiamo persone in difficoltà economiche con il pagamento degli affitti (il bando pubblico rimarrà aperto fino al 31 maggio), con i bonus luce e gas e grazie alla collaborazione con la Regione e il Coni Lazio diamo modo ai ragazzi provenienti da famiglie economicamente svantaggiate di partecipare gratuitamente ad attività sportive. Certo – ha concluso Iotti – rivedere qualcosa fa parte delle politiche di miglioramento del servizio tanto che nell’ultimo periodo ci siamo sentiti spesso con l’assessore di Pomezia e siamo già concordi nell’apportare modifiche in favore delle persone più svantaggiate nei regolamenti distrettuali».
Sulla vicenda è intervenuto anche l’Assessore Riccardo Iotti: «Il Comune di Ardea ha sempre puntato, nonostante le ristrettezze di bilancio, a mantenere alto il livello di assistenza delle cure domiciliari – dichiara l’assessore – I numeri dimostrano che nessuno paga il prezzo pieno e, anzi, tutti pagano cifre che si discostano molto da questo. Il 3 giugno 2015 è stato un giorno importante per la città, con l’approvazione in Consiglio comunale del regolamento distrettuale per la realizzazioni di interventi e prestazioni nel campo sociale del distretto Rm H4: ciò ha permesso di far pagare meno a tutti coloro i quali, a causa delle nuove regole nazionali per il conteggio dell’Isee si sono trovati svantaggiati. Infatti, fino alle recentissime sentenze del Consiglio di Stato che bocciano i ricorsi della Presidenza del Consiglio, venivano conteggiate dall’Inps nell’Isee addirittura le pensioni di invalidità. Una cosa incredibile ma vera. Per questo motivo, ripeto, abbiamo avviato da subito un duro lavoro insieme ai colleghi di Pomezia, perché nel frattempo la Regione ci obbligava ad armonizzare i regolamenti a livello distrettuale e quindi ad approvare regolamenti identici nei due Comuni. Questo ha portato a modificare a nostra volta i parametri per il calcolo del contributo obbligatorio per l’assistenza domiciliare, rendendoli più favorevoli per i cittadini. Inoltre, grazie a queste sentenze del Consiglio di Stato chi ha pensioni e assegni per invalidità civile, assegni sociali, indennità per invalidità sul lavoro, assegni di cura, e quant’altro può farsi rettificare l’Isee dallo stesso Caf che lo ha lavorato e presentarlo di nuovo al Comune. Il lavoro distrettuale sta portando a un ampliamento delle politiche sociali sul territorio. Stiamo valorizzando al massimo le opportunità regionali e nazionali. Lo testimoniano anche i tanti servizi in più che proprio nell’ultimo anno abbiamo attivato. Abbiamo progetti ad hoc per l’Alzheimer, per i malati di Sla, per le vittime del maltrattamento, contro ludopatie e dipendenze. Inoltre, aiutiamo persone in difficoltà economiche con il pagamento degli affitti (il bando pubblico rimarrà aperto fino al 31 maggio), con i bonus luce e gas e grazie alla collaborazione con la Regione e il Coni Lazio diamo modo ai ragazzi provenienti da famiglie economicamente svantaggiate di partecipare gratuitamente ad attività sportive. Certo – ha concluso Iotti – rivedere qualcosa fa parte delle politiche di miglioramento del servizio tanto che nell’ultimo periodo ci siamo sentiti spesso con l’assessore di Pomezia e siamo già concordi nell’apportare modifiche in favore delle persone più svantaggiate nei regolamenti distrettuali».
25/05/2016