Nonostante le smentite di rito da parte dei diretti interessati nei giorni antecedenti l’annuncio ufficiale, alla fine sono state confermate tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi: il presidente del Racing Club Antonio Pezone ha rilevato le quote della società ed è il nuovo proprietario della Lupa Castelli Romani, club di Lega Pro retrocesso proprio quest’anno in serie D. La conferma è arrivata con una conferenza stampa che si è tenuta alla Pineta dei Liberti lo scorso mercoledì 18 maggio tramite la quale il massimo dirigente ardeatino ha svelato i dettagli di un’operazione che porterà (come lui stesso aveva promesso la scorsa estate) il calcio professionistico ad Ardea, anche se almeno per questa stagione le partite casalinghe dovrebbero continuare a disputarsi presso l’impianto di Rieti. La nuova società si chiamerà SS Racing Roma e non si sa ancora se prenderà parte al campionato di Lega Pro (per il quale verrà chiesto il ripescaggio) o a quello di Serie D. Contestualmente alla nuova avventura, il presidente Pezone ha annunciato che resterà alla guida anche del Racing Club, impegnato proprio in questi giorni nei play off del campionato di Promozione con ottime possibile di salire in Eccellenza. Finisce dunque l’era della Lupa, capace in pochissimo tempo di passare dal campionato di Eccellenza al professionismo ed è arrivato il momento dei saluti per l’ormai ex amministratore delegato del club castellano Pietro Rosato che andando ben oltre una classica dichiarazione di circostanza, ci ha tenuto a scrivere una vera e propria lettera aperta : “È difficile – ha esordito – per me spiegare, oggi, quello che sento. Non nascondo che sono rammaricato perchè in un modo o nell’altro si chiude un capitolo importante della vita professionale mia e di molte altre persone. In questa stagione abbiamo fatto tutto quello che era possibile per mantenere in vita questa società, combattendo contro tutti gli ostacoli che ci sono capitati davanti ed anche contro quelle persone che hanno tentato in ogni modo di affossarci. Non è stato facile, ma sono consapevole di aver fatto tutto ciò che avrei potuto fare, e anche di più”. “Abbiamo iniziato la nostra avventura in Lega Pro – prosegue Rosato – forse con un po’ di incoscienza, ma con la consapevolezza che avremmo rispettato gli impegni presi con tutte le persone che hanno lavorato per la Lupa, nonostante le difficoltà soprattutto logistiche che abbiamo incontrato. Oggi mi rendo conto che affrontare un campionato di Lega Pro senza un proprio impianto di riferimento è decisamente impossibile, perché ci si trova a sostenere spese enormi senza avere alcun indotto. Anche per questo motivo, ad un certo punto della stagione siamo stati costretti a mettere in secondo piano i risultati sportivi per privilegiare gli aspetti amministrativi, ed oggi l’unica scelta possibile era quella di cedere la società ad un imprenditore solido, che garantisse quanto meno la sopravvivenza della matricola della Lupa. Il rammarico più grande è quello relativo al cambio del nome e dei colori sociali, che decretano ufficialmente la fine di un sogno chiamato Lupa; ma i risultati che ha raggiunto questa squadra in due anni quelli no, non potranno mai essere cancellati e rimarranno nel tempo. Dal record conquistato in Eccellenza, con tutte le emozioni che ci ha fatto vivere, alla vittoria del campionato di serie D contro tutti i pronostici: il nostro era un progetto “familiare”, ed oggi è proprio questo che mi rende malinconico. So di aver deluso una parte delle persone che, come me, hanno vissuto questa società come una famiglia, ma vorrei che anche loro capissero che sono stato costretto a considerare tutti gli aspetti, non solo quelli legati alle questioni di cuore”. “Oggi – ha concluso – lascio una società sana, che ha saputo mantenere fede a tutti gli impegni presi ad inizio stagione, nonostante in molti avrebbero scommesso sul contrario. La nuova proprietà ha progetti ambiziosi, e questo mi rende ottimista sul futuro del club. Avevo già parlato con Antonio Pezone a giugno e ne ero stato favorevolmente colpito. A quel tempo, però, i suoi programmi erano ben definiti e non ha avuto la possibilità di affiancarmi nel percorso che stavo intraprendendo. Qualche mese fa, poi, sono stato contattato nuovamente tramite un’amicizia in comune, e lui stesso ha manifestato l’interesse a rilevare la Lupa. Io credo e spero che sia la persona giusta per dar vita ad un progetto duraturo che possa tenere in vita la matricola di questa società, nel ricordo di tutto quello che è stato fatto. Ovviamente oggi sono molto malinconico, ma allo stesso tempo so che non c’era altra via di uscita per permettere che ciò a cui abbiamo dato vita tre anni fa non morisse definitivamente. Anche per questo ci tengo a dire che mi piacerebbe dar vita ad un nuovo progetto “Lupa”, circondandomi di tutte le persone che come me ci hanno creduto davvero, e chissà che un giorno non sarà possibile. Per il momento mi prendo un po’ di tempo per me, per metabolizzare quanto accaduto, per dedicarmi agli affetti che ho fin troppo trascurato in questi ultimi mesi, totalmente assorbito da questa situazione. Ci tengo però a ringraziare per l’impegno profuso tutto lo staff tecnico e i collaboratori, che hanno dimostrato attaccamento alla Lupa e professionalità anche di fronte a tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare: mi auguro che ognuno di loro possa trovare una nuova collocazione che ne rispetti il valore. Ringrazio i giocatori e tutti coloro che ci sono stati vicini, ma anche quelli che hanno riso di fronte alle nostre sconfitte e che si auguravano magari una fine diversa da questa per la Lupa. Ma ringrazio in primis chi mi è stato vicino nella gestione del club, e mi riferisco in particolar modo a Luigi Paoletti, Riccardo Curci e Mariano Nazio, che si sono rivelati veramente preziosi. Ci tengo a sottolineare, però, che il mio più grande grazie va a Riccardo Solaroli, che ha dimostrato di essere un amico sincero prima ancora che un ottimo collaboratore, e mi è rimasto accanto fin dall’inizio di questa avventura. Oggi nasce un progetto nuovo, e faccio un enorme in bocca al lupo ad Antonio Pezone, al Racing ed a tutti i suoi collaboratori. Per quanto riguarda noi, so che quello che abbiamo vissuto non potrà mai finire, e questo va oltre il verdetto del campo”.
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