Ufficio mobilità e trasporti del Comune di Latina… senza nessuno all’interno. È quanto denuncia, in una lettera inviata a Il Caffè, una studentessa di Latina di 22 anni che avrebbe dovuto rinnovare l’abbonamento Metrebus Lazio. «Ho deciso – spiega – informandomi precedentemente sugli orari, di andare all’ufficio mobilità e trasporti del Comune di Latina situato nei pressi delle autoolinee martedi 17 maggio. Appena arrivata sono entrata salutando con un buongiorno senza ricevere alcuna risposta: solo un silenzio tombale. Mi sono incamminata verso il bancone dove ogni anno, puntualmente, consegno i documenti necessari per la domanda e mi sono accorta che ero l’unica persona in tutto l’ufficio. Ho bussato una per una a tutte le porte per capire se qualcuno in quel momento potesse aiutarmi. Davanti a me solo scrivanie con sedie vuote e cumuli di scartoffie e documenti in bella vista. Dopo circa 10 minuti – continua la cittadina – che mi sono aggirata cercando qualcuno e facendo più rumore possibile è arrivato un uomo che si è qualificato come magazziniere chiedendomi chi cercassi. La domanda mi è sembrata alquanto ironica dato che è un ufficio comunale… comunque gli ho risposto dicendo che avevo urgenza di lasciare quelle carte per il rinnovo ad un responsabile dei trasporti che avrebbe accettato la domanda permettendomi finalmente di avere quella tessera. Mi ha risposto che al momento non c’era nessuno perché uno era in malattia e l’altro assente e non sapeva neanche quando li avrei potuti trovare, forse sarei potuta passare l’indomani mattina. La mia indignazione nasce dal fatto che mi sono recata in un orario lavorativo in un ufficio comunale e non solo non ho trovato nessuno all’interno, ma ho trovato tutti i documenti incustoditi e alla portata di tutti. In preda alla rabbia mi sono accorta che altre domande come la mia erano state raccolte li sul bancone con sopra dei post-it e dei numeri di telefono. Al che mi è tornato alla mente l’anno prima, quando una signora dietro quel banco mi aveva spiegato di non essere lei la responsabile dell’inserimento delle domande, facendomi lasciare il post-it attaccato sui documenti con il numero di cellulare. Non avendo voglia di perdere altro tempo in quell’ufficio senza dipendenti ho chiesto al magazziniere di allegare la mia domanda con una spilletta e dopo aver lasciato il mio numero sul post-it sono scappata da quel posto, allibita! Ma ora resto con il pensiero di aver lasciato i miei documenti incustoditi. E se io avessi portato via dei documenti importanti? Se avessi preso i dati sensibili di qualcuno, che erano li in bella vista senza nessuno presente?».
18/05/2016