L’autorizzazione riguarda l’iniziale sperimentazione e successiva classificazione delle acque sull’estensione di 500 mila mq e non su una area limitata, “con il concreto rischio futuro di creare allevamenti di mitili bivalve a largo di Terracina e San Felice proprio a ridosso del Sito di Interesse Comunitario marino più esteso del Lazio (3740 ettari, 15 km di lunghezza)”. “L’autorizzazione mette ora a rischio questa imponente naturalità non tenendo conto del parere contrario del Comune di Terracina (Delibera del 5 marzo 2015) e di Agenda 21 locale (parere del 22 aprile 2015), e non è supportata da un completo studio di impatto ambientale sul SIC, per sua natura una realtà dinamica in continua evoluzione”.
Il 28 maggio scade il termine per il ricorso al TAR che potrà quindi contare anche sul supporto legale del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio.