Arriva ad Anzio, la mostra della durata di una settimana per i 70 anni della Repubblica, che si terrà presso i locali del comune a partire dal 27 maggio per una settimana. «Il percorso della mostra inizia dal 25 luglio 1943 – dice il professor Andrea Marcellino, curatore e ideatore dell’iniziativa – quando il Gran Consiglio del fascismo mette in minoranza Mussolini e il re, fatto arrestare il Duce, affida l’incarico di Primo Ministro al Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, il quale dichiara che le operazioni belliche sarebbero continuate ed inizia a preparare segretamente i contatti con gli Alleati che porteranno poi alla proclamazione dell’armistizio l’8 settembre 1943. Con l’armistizio, firmato il 3 settembre a Cassibile e annunciato ufficialmente l’8 con un comunicato radio da parte dello stesso Badoglio, inizia la Resistenza. Roma subisce nove drammatici mesi di occupazione nazifascista: dopo le epiche battaglie alla Montagnola, alla Magliana, alla borgata Laurentina e a Porta San Paolo dell’ 8, 9 e 10 settembre, quando cittadini e reparti militari, spontaneamente, sentono il dovere di scendere per le strade e cercare di bloccare l’avanzata nemica, sulla città si stende un’atmosfera di incertezza, di paura e di sospetti, ma anche di azioni di guerra volte a rimuovere quel clima di torpore e di “attesa” che aleggia nella capitale. Con lo sbarco ad Anzio il 22 gennaio 1944, la città è sicura dell’arrivo imminente degli Alleati che, procedendo verso Roma, metteranno fine all’occupazione nazifascista. A Roma il 23 marzo 1944, continua il professore Marcellino, un gruppo di gappisti mette in atto un’azione di guerra contro il battaglione Bozen a via Rasella, con l’uccisione di 33 soldati tedeschi. La reazione è immediata: 10 italiani per ogni tedesco ucciso devono essere sacrificati e divenire monito per la popolazione onde scoraggiare qualsiasi altra iniziativa. È l’eccidio delle Fosse Ardeatine, uno dei luoghi-simbolo della barbarie nazifascista, insieme al carcere di Via Tasso, Forte Bravetta e altri. Il 4 giugno 1944 le truppe Alleate arrivano a Roma. La capitale è libera, i tedeschi fuggono non senza lasciare l’ultima scia di morte: tra i molti, un giovane di dodici anni, Ugo Forno, cui si deve l’integrità del ponte ferroviario sull’Aniene che i tedeschi in ritirata cercavano di far saltare. Liberata Roma l’azione di guerriglia partigiana si sposta a nord, tra azioni eroiche della Resistenza e feroci stragi nazifasciste. L’efferatezza che sfiora l’indicibile viene raggiunta a Sant’Anna di Stazzema (12 agosto 1944) e a Marzabotto (fine settembre – primi giorni di ottobre): vittime innocenti straziate e sottoposte a violenze che dire ferine equivale ad usare un blando eufemismo. Finalmente il 25 aprile, conclude l’ideatore della mostra, Sandro Pertini lancia a Milano l’ordine dell’insurrezione generale. È la Liberazione. L’Italia è libera ma è un paese da ricostruire. Occorre mettere in atto una ricostruzione non solo materiale, ma soprattutto morale, politica e civile. È necessario rinvigorire valori collettivi e creare nuove identità nazionali che possano coagulare ideologie contrarie in un’unica fede civica. E il 25 aprile si sperava potesse rappresentare una data condivisa per tutti gli italiani. Il nuovo esecutivo dell’Italia libera è guidato da Ferruccio Parri, il partigiano “Maurizio”, uno dei grandi esponenti della Resistenza e del Partito d’Azione. Il suo governo cade nel dicembre dello stesso 1945: segue una lunga serie di ministeri De Gasperi. Alcide De Gasperi, leader della Democrazia cristiana, guida la transizione verso il Referendum e verso la designazione degli esponenti politici per la Costituente. Il Paese è chiamato alla sfida più importante: la scelta istituzionale. Arriva il giorno che decreterà la nuova Italia: 2 giugno 1946, data storica non solo perché segna un appuntamento decisivo per la nazione, ma anche perché, seppure troppo tardivamente, riconosce il pieno diritto di voto alle donne. La vittoria repubblicana, dapprima nebulosa nei sondaggi, appare via via sempre più certa fino alla proclamazione ufficiale: l’Italia è una Repubblica». Inizia così il percorso della nuova identità nazionale che quest’anno celebra i suoi settanta anni, che sarà rappresentato dal 27 maggio, dalle 17, con una eccezionale e storica mostra presso il comune di Anzio per una settimana, attraverso immagini, documenti e testimonianze, curata dai ragazzi della Terza F del Liceo Scientifico Linguistico Statale Innocenzo XII.
L.S.