Quando una strada è malconcia, con buche ed avvallamenti, senza segnaletica né guard rail, ci si aspetta che venga sistemata. Evidentemente non la pensava così Astral spa, l’Azienda regionale che gestisce le strade del Lazio, che ha emesso il 3 maggio un’ordinanza, la n.6, per abbassare i limiti di velocità sulla Pontina, rimasta in vigore solo per 48 ore per l’ondata di proteste che ha scatenato.
A 60 km/h da Roma a Latina
L’aveva anticipato Il Caffè il 28 aprile scorso, in tanti si erano fatti più di qualche risata, credendo impossibile questa eventualità. Invece, i limiti di velocità sull’unica strada che porta da Latina a Roma erano stati portati a 50 km/h dal km10+650 al km 11+300 (praticamente dall’ultimo semaforo dell’Eur fino al raccordo Anulare) e a 60 km/h dal km 11+300 al km 69+700 in direzione Latina (da Roma a Latina passando per Pomezia, Ardea e Aprilia). Stessa cosa in direzione Roma.
L’ordinanza senza pubblicità
Un’ordinanza pubblicata sul sito di Astral ma passata inosservata, visto che non era stata comunicata agli organi di informazione. Era comunque una scelta necessaria secondo l’Astral: lo stato dell’asfalto lungo la via Pontina è ormai in condizioni disastrose tra buche e dossi, anche i guard rail sarebbero pericolosi. Un intervento non più rimandabile, sollecitato sia dalla Città Metropolitana sia dalla Provincia di Latina, che fino al 2 marzo si sono occupate di semplice manutenzione ordinaria benché senza soldi, grazie a una legge che ha mantenuto le loro competenze ma svuotato le loro casse.
Mancano le condizioni di sicurezza
Anche il Compartimento di Polizia Stradale aveva segnalato puntualmente il «potenziale pericolo» dello stato dei guard-rail, dei new jersey e delle cuspidi installate per gli svincoli non omologate e soprattutto non a norma. Così l’Astral dopo dei sopralluoghi, alcuni fatti utilizzando anche un sistema Gps, ha effettivamente riscontrato che la Pontina non «garantisce più idonee condizioni di sicurezza» e la mancata manutenzione negli anni passati avrebbe reso irrecuperabile la strada.
Cosa fare? Investire subito sulla messa in sicurezza della Pontina? No, meglio abbassare i limiti di velocità e rendere la Pontina alla stregua di una strada di città. Ricordiamo che in caso di incidente grave, con la nuova legge sull’omicidio stradale anche il gestore della strada è responsabile in solido delle eventuali lesioni degli automobilisti.
ASTRAL dà la colpa ai giornalisti
Si è scatenata la sollevazione popolare tra i pendolari costretti a quella specie di viaggio della speranza da Latina a Roma o viceversa. A quel punto Astral, facendosi beffa dei giornali, ha giustificato la sua ordinanza come necessaria per “predisporre le procedure di apertura dei cantieri per il ripristino del manto stradale” parlando anche di “distorte notizie diffuse a mezzo stampa”. Peccato che nell’ordinanza non si facesse alcun riferimento a futuri cantieri, anzi veniva rimarcato a più riprese che Astral doveva ancora definire quali fossero gli interventi da mettere in atto per ripristinare le giuste condizioni di sicurezza. Astral se la prende anche con le ex Province che non hanno fatto la giusta manutenzione. Per tutta risposta, la provincia di Latina ha annunciato la volontà di disattivare gli autovelox fissi che sono all’altezza di Aprilia: con i proventi delle multe finora la Provincia ci ha sistemato le strade.
Dietrofront dopo 48 ore
Il 5 maggio, sulla spinta delle pressioni mediatiche e delle proteste degli automobilisti, il dietrofront: ordinanza ritirata e limiti bassi “rimandati” solo quando saranno effettivamente aperti i cantieri, presumibilmente da fine maggio.
“Questi cantieri – scrive l’ente regionale – riguarderanno interventi per circa 5 milioni di euro per il rifacimento del tappetino stradale ed il ripristino del guard-rail per l’intera tratta, nelle due direzioni di marcia. I lavori verranno eseguiti solamente nelle ore notturne e termineranno entro la fine del mese di luglio. Si ribadisce che tali interventi sono strettamente necessari per garantire i livelli di sicurezza della strada”.
‘Panico’ usato per avere i fondi
Che la riduzione dei limiti di velocità sia stata usata come “arma di ricatto” per far stanziare i fondi alla Regione Lazio per la messa in sicurezza? È un’ipotesi non campata in aria, facilmente deducibile leggendo attentamente l’ordinanza n.7 che annulla l’ordinanza n. 6 sui limiti di velocità. “A causa del mancato espletamento negli anni della necessaria manutenzione ordinaria si è generato uno stato di ammaloramento non più recuperabile con la medesima (manutenzione, ndr), così da richiedere onerosi interventi di bonifica, ristrutturazione e consolidamenti di carattere straordinario”, si legge. “In data odierna (5 maggio, ndr) sono pervenute indicazioni dalla Regione Lazio in merito all’imminente avvio, con carattere di urgenza, ricorrendo a fondi straordinari, di diversi interventi volti alla riqualificazione della Pontina, nel tratto oggetto della precedente ordinanza n.6 del 2016, che saranno realizzati da Astral spa”. La Regione ha trovato i fondi – 5 milioni di euro, che non sono un granché ma meglio di niente – solo dopo l’ordinanza di Astral sulla riduzione dei limiti di velocità e la conseguente sollevazione popolare. Solo un caso? Non sapremo mai cosa possa essere accaduto in quelle 48 ore di fibrillazione tra Astral e Regione Lazio. Se Astral voleva creare il “caso”, ci è riuscita.
Che ci sia stato un gran pastrocchio nella comunicazione di Astral, è un dato di fatto. Ma non sarebbe corretto solamente “sparare” contro Astral. Qui il vero problema è stata la Regione che ha sottovalutato il problema Pontina, che ha avocato a sé le competenze sulla manutenzione delle strade regionali ed ha perso tempo nel trasferire queste competenze ad Astral. Ha “giocato” con la nostra sicurezza stradale. E questo è il risultato.
I mancati interventi di manutenzione sulla Pontina sono stati giustificati sempre dalla mancanza di fondi. A dire il vero, il bilancio di Astral è passato negli ultimi tre anni da un passivo di dieci milioni di euro ad un attivo di circa 250 mila euro. Un dato di cui Astral si vanta (“Un risultato che conferma quanto di buono siamo riusciti a fare negli anni precedenti e che incoraggia a intraprendere con sempre maggiore determinazione gli obiettivi futuri”). Tuttavia, chiudere un bilancio in attivo significa non aver saputo – o voluto – spendere quei soldi. Si tratta di un’azienda pubblica che non deve fare utile.
La manutenzione stradale da parte della Regione dovrebbe essere assicurata dagli introiti del Bollo Auto, che nel 2015 ha assicurato alle casse della Regione Lazio oltre 775 milioni di euro ed incide per 9,4% del totale delle entrate delle imposte e tributi propri delle Regioni (IREPF Regionale, IRAP, ARISGAM, ecc.).
“Purtroppo – commenta Luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – nonostante il grave stato di dissesto delle strade del Lazio e della Pontina, il gettito medio pro capite per veicolo pagato dai cittadini del Lazio è fra i più alti d’Italia: con 184 euro siamo secondi in classifica preceduti dalla Toscana, mentre il gettito complessivo del bollo auto è fra i più alti in Italia”.
«Astral tenta di farci passare per visionari»
Non ci sta il consigliere regionale Pino Simeone, tra i primi a portare alla ribalta l’ordinanza-beffa. «L’Astral e la Regione Lazio tentano di farci passare per visionari – spiega –. Affermano che “l’ordinanza n. 6/2016 di riduzione dei limiti di velocità, in entrambi i sensi di marcia della Pontina, partirà dal momento in cui verranno avviati i cantieri, entro la fine del mese di maggio”. I cittadini, i pendolari, tutti noi abbiamo letto e riletto con attenzione il contenuto dell’ordinanza e in nessun passaggio si parla di cantieri. Piuttosto si dice con chiarezza che i limiti di velocità si rendono necessari per il gravissimo stato in cui versa la Pontina e per l’incolumità degli automobilisti. L’Astral e il presidente Zingaretti, evidentemente infastiditi dal clamore ottenuto dalla notizia, hanno cercato di rimediare ad una figuraccia facendone una più grande che li sta rendendo addirittura ridicoli. Perché se sbagliare è umano, barare è scorretto».