A seguito del riaccertamento del 2015, previsto per legge, era stato determinato un disavanzo tecnico di 15,3 milioni di euro da ripianare in 30 anni per un importo di 512 mila euro ogni anno. Nel risultato di amministrazione sono confluiti tra gli altri il fondo pluriennale vincolato, nonché l’accantonamento di risorse per far fronte al pagamento di debiti fuori bilancio per gran parte risalenti a prima del 2012. Inoltre, per far fronte a eventuali mancate riscossioni o inesigibilità di entrate iscritte nel bilancio del Comune, sono state accantonate risorse per 8,8 milioni di euro. Questi accantonamenti consentiranno, se necessario, di far fronte alla future copertura di queste voci senza incidere sul bilancio.
Se la giunta a 5 stelle esultava per i 15 milioni di avanzo, quello di Ardea può essere considerato un risultato storico.
«Il piano di rientro è stato ampiamente rispettato in quanto dall’approvazione del rendiconto il disavanzo tecnico si è ridotto a 12.766.215,61 euro, quindi di ben oltre 2 milioni rispetto alla quota annua preventivata – ha dichiarato il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – Invece di ripianare poco più di 512mila euro ne sono stati ripianati oltre 2.600.000. Ad oggi l’incubo dissesto, grazie ai sacrifici dell’intera città, in modo particolare delle persone serie e perbene, è stato superato. Questo risultato è stato possibile proseguendo in una politica oculata e non spendacciona, di contenimento e razionalizzazione delle spese avviata fin dal primo giorno del nostro governo pur cercando di non incidere sui livelli dei servizi essenziali, nonché grazie all’eliminazione di residui passivi. Siamo passati da -15 milioni di euro di disavanzo tecnico a circa –12 milioni di euro, segno di una politica virtuosa dell’ente che non è da sottovalutare. È una risposta concreta a tutti gli allarmismi e a tutti coloro che costantemente ululano al vento e che sono l’esatto contrario di quello che l’amministrazione, in tutti gli incontri, ha sempre dichiarato e manifestato poi nei fatti».
Ora però l’Amministrazione deve superare lo scoglio del Consiglio comunale. Anche martedì la seduta è andata a vuoto, nonostante la Prefettura avesse sciolto i dubbi sul numero legale. Segno che non è colpa dell’opposizione se le sedute non riescono ad andare a buon fine. La Prefettura aveva anche confermato il corretto operato del consigliere anziano Mauro Giordani. Il problema, ora, è solo della maggioranza.