Scatta la colletta per riacquistare la tenda buttata giù – sembra – dall’azienda che li ha licenziati. È la reazione degli operai dell’azienda Aviointeriors, che da due anni hanno avviato un presidio permanente di protesta regolarmente autorizzato davanti alla fabbrica di Latina Scalo che produce sedili per aerei. Nei giorni scorsi la brutta sorpresa: i manifestanti non hanno trovato più tenda e oggetti personali contenuti all’interno. «L’azienda – spiegano gli operai – non avendo più argomenti da contrapporre alle nostre ragioni ha pensato bene di smantellare durante la notte il nostro presidio, che ricorda i momenti più bui della storia italiana. Abbiamo trovato la tenda rasa al suolo senza più i nostri oggetti all’interno: si sono appropriati di tutto il nostro materiale come pasta, pomodori, piatti, bicchieri, pentole, caffè e anche le bandiere sindacali». Ma gli operai che contestano i licenziamenti ed il mancato pagamento degli stipendi arretrati non si arrendono e condannano il vile gesto: «Lanciamo già da ora una colletta a tutti i cittadini, gli enti e le associazioni per ricomprare una nuova tenta da ripiantare per continuare la nostra pacifica protesta. Siamo amareggiati e insieme a noi dovrebbero esserlo tutte le persone che amano la libertà di espressione e il poter protestare in modo pacifico il proprio dissenso». Fino ad adesso l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. A difesa degli operai, invece, è intervenuto il segretario regionale dell’Ugl Lazio, Armando Valiani, e il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici di Latina, Giuseppe Giaccherini, chiedendo che «Siano rese note le motivazioni di un gesto ostile e incomprensibile».
28/04/2016