NON SOLO “PALAZZINARI” – Secondo l’Amministrazione pentastellata la variante del 2009 non rispettava gli standard urbanistici: troppo cemento a fronte di pochi servizi. Così ha deciso di portarla in consiglio comunale per annullarla, con l’effetto di bloccare i diversi cantieri che dovevano far nascere nel quartiere altri 90 alloggi tra palazzine e villette. Una decisione che aveva immediatamente scatenato le ire dei costruttori, che ritenevano lesi ingiustamente i propri interessi e hanno fatto piovere sul Comune diffide e ricorsi. Ma l’annullamento della variante non ha fatto arrabbiare solo i cosiddetti “palazzinari”: anche il battagliero Don Jorge, parroco della chiesa di Torvaianica Alta, ha avviato un’azione giudiziaria contro il Comune di Pomezia dopo che l’ente gli aveva negato la possibilità di ampliare gli spazi della parrocchia su un terreno di sua proprietà.
“La Parrocchia ricorrente – si legge nella sentenza del Tar – deduce di essere proprietaria di un lotto di terreno rientrante nel perimetro della variante del 2009 e destinato, in base alla variante del 2009, a servizi e attrezzature pubbliche, che, con la delibera impugnata tornerebbe alla originaria destinazione agricola”. Riconoscendo l’interesse della Parrocchia, quindi, il Tar ha valutato la questione e ha definito la delibera pentastellata come “affetta dei denunciati vizi di illegittimità”. Così ha deciso di annullarla.
E ADESSO? – Il Comune di Pomezia può ovviamente decidere di fare ricorso al Consiglio di Stato, il livello superiore della giustizia amministrativa, e dall’Ente di piazza Indipendenza fanno sapere di stare valutando questa ipotesi. “Il ricorso – spiegano dal Comune – è molto probabile ma non certo”.
Non si può negare che la sentenza del Tar abbia un enorme peso su una decisione che Fucci e la sua squadra hanno sempre difeso con le unghie e con i denti. Insomma, secondo il tribunale il Comune di Pomezia è incappato in un “semplice” errore procedurale (non aver consultato la Regione prima di annullare la variante urbanistica) ma che rischia di avere pesanti ripercussioni, anche a livello economico.
Non bisogna dimenticare che il prossimo 24 maggio si terrà un’udienza pubblica, sempre presso il Tar, dove si discuterà un altro profilo della vicenda: il presunto conflitto di interessi di due consiglieri comunali, Raspa e Petriachi, che hanno votato la delibera di annullamento della variante pur avendo casa proprio a Torvaianica Alta. In un’ordinanza del dicembre 2015 il tribunale amministrativo ha ritenuto “fondata” l’ipotesi di conflitto d’interessi dei due grillini e ha bloccato tutto fino all’udienza di merito.