Somma urgenza. Parola magica, che nella pubblica amministrazione consente di evitare gare ed affidare in tutta fretta lavori a una ditta anziché all’altra, anche quando di urgente c’è poco o nulla. Accade così che in tale ambito, ad Ardea, dopo che il processo per abuso d’ufficio, relativo a degli interventi compiuti nella scuola media “Virgilio”, è finito in prescrizione, per i responsabili di quello che è stato considerato un danno per le casse del Comune è arrivata ora la condanna contabile. Solo duemila euro. Mille euro di risarcimento a testa per un ingegnere e un architetto. Poca cosa sicuramente. Ma all’apparenza una sentenza, quella emessa dalla Corte dei Conti del Lazio, dal notevole valore simbolico. Il caso è esploso dopo la presentazione di un esposto alla Guardia di finanza di Pomezia. Era il 2002 e l’allora presidente della commissione trasparenza del Comune di Ardea, Valtere Roviglioni, sollevò dei dubbi sui lavori affidati alla ditta di Augusto Cocciarelli per realizzare due aule e sistemare le aree esterne alle stesse presso la scuola media “Virgilio” di Campo di Carne, parte del II circolo didattico di via Tanaro. Un intervento costato complessivamente 35.095 euro. Per Roviglioni vi era stato un artificioso frazionamento dei lavori, schivando così qualsiasi gara e qualsiasi confronto tra ditte, senza tra l’altro prevedere neppure la realizzazione dell’impianto elettrico in quei locali. La Procura della Repubblica di Velletri aprì un’inchiesta e alla vicenda si interessò anche l’Autorità di vigilanza, riscontrando subito anomalie. Il Comune si costituì parte civile ma, nel 2010, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri, visto il tempo trascorso dai fatti, dispose il proscioglimento dei due professionisti che avevano firmato le determine incriminate e che erano stati indagati per abuso d’ufficio, l’architetto neroniano Fabio Dominici, all’epoca responsabile del servizio lavori pubblici del Comune di Ardea, e l’ingegnere romano Marco Simoncini, responsabile del procedimento. Interessata al caso la Corte dei Conti, gli inquirenti contabili hanno ritenuto però che i due siano stati responsabili di danno erariale, per le spese legali sostenute dall’ente locale, il disservizio e gli ostacoli alla concorrenza. Dominici e Simoncini sono così stati citati a giudizio e chiamati a risarcire 13.372 euro. Le loro tesi difensive non hanno convinto i giudici. Per la Corte dei Conti è “evidente l’artificioso frazionamento in due contratti stipulati a trattativa privata, per importi appena sotto soglia, e ricorrendo per di più alla figura di un affidamento a cottimo fiduciario, facendo perno su pretese urgenze e necessità dei lavori in vista dell’inizio dell’anno scolastico. Inizio certamente non improvvisamente emergente e per il quale quindi si poteva tranquillamente procedere tempestivamente”. Considerando il comportamento dei due responsabili comunali “gravemente colposo”, i giudici hanno così condannato sia Dominici che Simoncini, ritenendo però sufficiente una condanna a risarcire un totale di duemila euro al Comune di Ardea.
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