Nei giorni scorsi Roberto Berardi, imprenditore detenuto e torturato per due anni e mezzo in un carcere della Guinea Equatoriale in seguito ad un processo farsa, ha ufficializzato la sua candidatura a consigliere comunale con Forza Italia, sostenendo come Sindaco Alessandro Calvi. Prima di decidere da che parte schierarsi ha avuto modo di frequentare i vari ambienti del centrodestra, valutando anche una possibile candidatura con Sovranità, Noi Con Salvini, La Destra, Casapound. Proprio questi ultimi, non hanno preso bene la sua richiesta di unione ora che ha scelto di unirsi a Forza Italia. «Ci dispiace leggere – commenta il candidato Sindaco di Casapound Marco Savastano – di inviti rivolti al nostro movimento volti a sposare la linea di Forza Italia a livello locale, apprezziamo l’intrinseco attestato di stima nei nostri confronti, molto meno la considerazione che evidentemente Berardi si è fatto di noi. Del nostro modo di fare politica Berardi ha evidentemente capito poco o nulla, non siamo il volto presentabile di qualcuno ne la stampella di nessuno, ci siamo candidati alla guida della città per smontare pezzo per pezzo il sistema fallimentare che ha governato questa città. Siamo in prima linea nelle battaglie sociali per essere affianco del nostro popolo tradito da anni di mala amministrazione in cui Forza Italia ha svolto un ruolo centrale. Siamo inoltre delusi per la presa di distanza garbata ma furba, il signor Berardi non ci ha infatti mai manifestato alcuna divergenza ideologica o culturale se non quella molto più terrena legata alle possibilità di successo elettorale. Noi da parte nostra snobbiamo l’invito e ce la metteremo tutta per smentire i gufi del voto utile».
07/04/2016