Le buche rappresentano senz’altro un grave problema per la sicurezza di tutti. Le buche sono probabilmente un dato storico: ci sono sempre state. Certamente qualcuno avrà progettato o lavorato male e qualcun altro non avrà fatto i dovuti controlli su materiali e lavori, o la necessaria manutenzione. Poi pioggia e maltempo avranno peggiorato le cose. Ma forse c’é anche un’altra e più semplice ragione: da 60 anni a questa parte i trasporti su ruota sono cresciuti esponenzialmente, sia come numero di veicoli in circolazione, che come carichi e velocità media, sottoponendo quindi le strade e l’asfalto a sollecitazioni sempre crescenti, certamente più di quanto la pur parallela evoluzione dei manti stradali non potesse in passato sopportare.
Meglio rispetto a 10 anni fa
Non siamo ai livelli di 10 anni fa, quando Aprilia vinse il premio “Groviera d’oro” di Striscia la Notizia, ma gli automobilisti avvertono un senso di malessere viaggiando sulle strade dissestate.
Ma perché si formano le buche? Certamente non si può dare la colpa sempre e solo alle piogge e all’inverno inclemente. Purtroppo sembra che alle buche ci siamo tutti stranamente abituati.
«Ad Aprilia il 50% delle strade sono realizzate senza un basamento adeguato – spiega il Sindaco Antonio Terra – di conseguenza l’asfalto regge poco. All’inizio della consiliatura abbiamo programmato nel quinquennio il rifacimento delle strade che versano in condizioni peggiori prevedendo un cospicuo investimento economico».
Le “toppe” reggono poco
Ma perché le “toppe” alle buche reggono così poco? «C’è un problema legato all’emergenza – aggiunge il Sindaco – visto che si è costretti a riparare buche che si formano con la pioggia senza aspettare che si asciughino dall’acqua. Questo influisce sulla tenuta del bitume, ma non possiamo non intervenire. C’è poi il fatto che l’asfalto andrebbe steso caldo: acquistando un camion di bitume da Stradaioli, tempo che il mezzo arriva ad esempio a Campoverde l’asfalto ha già perso parte del suo calore e l’intervento risulta meno efficace». Ci sarebbero le sacche di asfalto a tiraggio istantaneo, ma costano sette volte di più dell’asfalto caldo. «L’ideale sarebbe scavare almeno mezzo metro e rifare il fondo, ma avrebbe un costo esageratamente elevato e non riusciremmo a riparare le altre strade», chiosa il Primo Cittadino.
Strade con la data di scadenza
Le strade di Aprilia hanno una data di scadenza: quattro anni, cinque al massimo. Rifare una strada stendendo semplicemente un tappetino di bitume costa 7,50 euro al metroquadro, rifarla a regola d’arte, con la posa in opera di un adeguato fondo, costa 40 euro a metroquadro. Va da sé che il Comune è costretto a scegliere se rifare una strada come si deve o risistemarne cinque in maniera più superficiale ma che permetta di andare avanti per qualche anno. Per tappare le buche, il Comune di Aprilia spende mediamente tra i 40 e i 50 mila euro l’anno. Meno rispetto a dieci anni fa, visto che le strade sono in condizioni decisamente migliori, ma anche perché c’è più attenzione nell’acquisto dell’asfalto, oltre al fatto che gli addetti alla manutenzione stradale hanno avuto maggiori strumenti per stendere al meglio il conglomerato bituminoso, ripulendo la buca e pressando l’asfalto. Così la toppa regge decisamente di più.
Buche “volute” dagli obblighi di legge
Quello delle buche è un problema non apriliano, ma nazionale. Complice anche l’obbligo che ogni Comune ha di acquistare l’asfalto al prezzo minore, anche se di qualità non eccelsa. Qui in Italia si fanno gare che dell’asfalto comparano solo “il prezzo”, premiando sempre quello minimo, e solo assai raramente ricercano e comprano le sue migliori qualità. Non è una scelta dei Comuni: te lo dice la normativa sugli acquisti economicamente più vantaggiosi. Effetto anche questo della spending review. Oggi esistono fondi e manti di asfalto enormemente più resistenti che per la maggiore portanza, ovvero capacità di sopportare carichi superiori, evitano fessurazioni, rotture e quindi anche buche. Però, ovviamente, bisogna che anche le Amministrazioni siano libere di utilizzare queste nuove tecnologie, invece di comperare quelle coi “buchi a tempo” compresi nel prezzo. Chiaro poi che certe soluzioni possono costare più di altre, ma si dovrebbe permettere ai Comuni di valutare anche la maggiore durata che ottengono compensando il prezzo più elevato.
Potremmo dire insomma che le buche sono previste per legge. «Anche i lavori spesso non vengono eseguiti a regola d’arte: per questo dal nostro insediamento abbiamo chiesto maggiori controlli durante il rifacimento delle strade», precisa il Sindaco Terra. Perché non si assista ad eccessiva parsimonia nell’utilizzo del bitume e la ditta non faccia la “cresta” sull’importo dei lavori. Spesso si rifanno le strade senza le dovute pendenze, senza i rinforzi intorno a scoline e tombini.
È necessario che si svolgano le opportune azioni di controllo sui lavori e si pianifichi una adeguata manutenzione preventiva, per evitare che primi eventuali piccoli cedimenti inneschino danni più gravi, col tempo difficilmente riparabili se non con il totale rifacimento.
Basta davvero un niente per provocare la nascita di una buca. Il problema è che si lavora sempre in situazione di emergenza, non può esserci una vera e propria programmazione negli interventi.
Diamo ormai le buche per scontate e non ci indigniamo come invece dovremmo e come fanno i turisti che giungono in Italia da altri paesi dove, si sa, le buche sono eccezioni e non la norma, anche con condizioni climatiche ben più rigide e severe delle nostre.